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Perché le scarpe a punta rialzata potrebbero aumentare il rischio di infiammazione ai piedi

Analizzando in laboratorio i passi di 13 volontari su un tapis roulant appositamente predisposto, un team di ricerca internazionale guidato da scienziati tedeschi ha determinato che l’uso prolungato delle scarpe a punta rialzata potrebbe aumentare il rischio di sviluppare problemi ai piedi, come la diffusa fascite plantare. Ecco perché.
A cura di Andrea Centini
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Scarpe con punta rialzata. Credit: Freddy Sichting
Scarpe con punta rialzata. Credit: Freddy Sichting

La punta rialzata presente in numerosi modelli di scarpe, in particolar modo in quelle da ginnastica, potrebbe aumentare il rischio di sviluppare infiammazione e altri problemi ai muscoli dei piedi, come la diffusa fascite plantare. Questo accorgimento, chiamato “toe spring”, come l'ammortizzazione e altre caratteristiche introdotte nelle scarpe moderne è progettato per migliorare il comfort della camminata e della corsa, tuttavia a lungo andare può determinare un indebolimento dei muscoli proprio perché va ad alterare la naturale distribuzione del peso durante i passi, e ciò come indicato potrebbe esporre a potenziali condizioni mediche.

A sottolineare il potenziale rischio per la salute dei piedi rappresentato dalle scarpe con punta rialzata è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università della Tecnologia di Chemnitz, Germania, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Antropologia dell'Università di Buffalo e del Dipartimento di Biologia Evoluzionistica Umana della prestigiosa Università di Harvard. Gli scienziati, coordinati dal professor Freddy Sichting, docente di Biomeccanica presso il Dipartimento di locomozione umana dell'ateneo tedesco, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver coinvolto diversi volontari in specifici test.

I partecipanti, come indicato in un comunicato stampa dell'Università di Harvard, sono stati fatti camminare su un apposito tapis roulant indossando quattro diverse tipologie di calzature, oltre che a piedi nudi. Il tapis roulant era equipaggiato con piastre di forza in grado di determinare la distribuzione dei pesi durante i passi e di telecamere a infrarossi, per visualizzate l'intera dinamica dei movimenti. Le calzature avevano punte rialzate di diversi gradi, da 10 fino a 40, con rigidità affine a quella delle scarpe normalmente in commercio. Dall'analisi biomeccanica dei passi, è emerso che “la forza propulsiva generata dalle articolazioni metatarso-falangea o MTP (che è dove le dita dei piedi si connettono al resto delle ossa del piede) diminuiva all'aumentare dell'inclinazione della punta rialzata”, si legge nel comunicato stampa dell'ateneo.

Poiché la punta rialzata riduce le sollecitazioni ai muscoli del piede, secondo Sichting e colleghi indossando abitualmente scarpe di questo tipo “potrebbe inibire o de-condizionare la capacità di generazione della forza dei muscoli intrinseci del piede”. Considerando che ogni giorno nei Paesi industrializzati si percorrono in media da 4mila a 6mila passi al giorno, ciò si potrebbe tradurre in un indebolimento dei muscoli rendendoci più suscettibili a sviluppare condizioni come la fascite plantare. Si tratta di “un disturbo caratterizzato da infiammazione e dolore al legamento arcuato che attraversa la parte inferiore del piede e collega il tallone con la base delle dita dei piedi”, spiega l'Istituto Humanitas, e colpisce particolarmente gli sportivi, le persone in sovrappeso o obese e le donne in gravidanza.

Gli autori dello studio sottolineano che andranno fatte ulteriori e approfondite indagini biomeccaniche per trovare una correlazione tra fascite plantare e altre problematiche ai piedi all'utilizzo prolungato di scarpe con la punta rialzata, dato che al momento non ci sono prove, ma indicano come i test dimostrano l'alterazione della naturale funzione del piede determinata da tali calzature. I dettagli della ricerca “Effect of the upward curvature of toe springs on walking biomechanics in humans” sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports del circuito Nature.

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