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Perché in Giappone ci sono così tanti e violenti terremoti

Il Giappone è una nazione a forte rischio terremoti: ma perché? Ecco cosa accade tra le placche tettoniche che si muovono sotto all’isola del Pacifico in cui è nato anche il termine ‘tsunami’ e che spiegano come mai eventi del genere siano sia frequenti e poco pericolosi, sia potenti e distruttivi.
A cura di Zeina Ayache
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Il Giappone è un paese ad altissimo rischio terremoti a causa degli ‘scontri' che avvengono tra le quattro placche tettoniche sulle quali si trova: queste rendono l'isola la più sismica del mondo, con circa tre eventi sismici al giorno.

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La cintura di Fuoco. Parliamo di ‘cintura di fuoco del Pacifico' quando ci riferiamo a quella zona in cui sono frequenti terremoti ed eruzioni vulcaniche, che è a forma di ferro di cavallo, che è lunga 40 chilometri e che si è formata in seguito ai movimenti delle differenti placche presenti nell'area che vanno incontro al fenomeno chiamato ‘subduzione' che, secondo la teoria della tettonica delle placche, vede quelle placche continentali scorrere l'una sull'altra. In pratica la placca Nordamericana, quella Euroasiatica, quella delle Filippine e quella Pacifica si ‘incontrano' tutte in Giappone provocando, con i loro movimenti, frequenti terremoti.

Terremoti più o meno gravi. I terremoti che colpiscono il Giappone non sono solo di lieve entità, piuttosto frequenti e quotidiani, ma anche molto imponenti: parliamo di una media magnitudo 6 che ha un effetto piuttosto devastante sul territorio. Con il termine magnitudo ci riferiamo alla misura dell'energia meccanica che viene sprigionata dall'evento sismico all'ipocentro e si basa sull'ampiezza delle onde sismiche che si registrano dai sismografi in superficie: ci dice quanta energia è stata liberata.

I terremoti in Giappone. Il Giappone ha una lunghissima storia di terremoti, vista la posizione in cui si trova, che iniziano (per quanto sappiamo noi ufficialmente) già dal 599 quando il 28 maggio, nella prefettura di Nara, la provincia di Yamato venne distrutta. L'ultimo, in ordine di tempo, è quello avvenuto il 18 giugno 2018, di magnitudo 6.1, nella zona di Osaka, con epicentro nella città di Takatsuki ad una profondità di 15 chilometri.

Terremoti e tsunami. Il Giappone ha coniato anche il termine ‘tsunami' per identificare la ‘grande onda' che viene a crearsi in seguito ad un terremoto sottomarino: in questo caso il terremoto che si verifica in mare porta alla formazione di onde anomale che risultano distruttive quando l'evento si registra in prossimità della costa.

Un Paese anti-sismico. I palazzi dell'isola, ormai abituata a questi eventi sismici, sono costruiti per sopportare le scosse, anche se eventi come quello di oggi sono talmente distruttivi da provocare comunque crolli, devastazioni delle strade e, di conseguenze, morti e feriti.

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