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Perché il vaccino Covid di Pfizer non è autorizzato per i minori di 16 anni

Come in Gran Bretagna e negli Usa, anche in Europa la somministrazione di Cominarty (questo il nome commerciale scelto per la formulazione sviluppata dalla tedesca BioNTech e prodotta dalla casa farmaceutica Pfier) non è indicata sotto ai 16 anni.
A cura di Valeria Aiello
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Non ha particolari controindicazioni ed va bene anche per anziani, immunodepressi, pazienti con difetti della coagulazione e donne in gravidanza o allattamento, ma non per i minori di 16 anni: sono in tanti a chiedersi perché, almeno in questa prima fase, Cominarty (questo il nome commerciale scelto per il vaccino Covid sviluppato dalla tedesca BioNTech e prodotto dalla casa farmaceutica statunitense Pfizer) non è stato raccomandato nei bambini di età inferiore ai 16 anni.

I motivi sono essenzialmente due: in primis perché, come emerso fin dai primi mesi di questa pandemia, al di sotto dei 16 anni c’è una probabilità estremamente bassa di sviluppare una forma grave di Covid-19, dunque quella che comprende bambini e adolescenti risulta non essere una categoria a rischio. In secondo luogo, i minori di 16 anni sono per ora esclusi perché i test clinici che hanno permesso al primo vaccino Covid di essere approvato per efficacia e sicurezza sono stati condotti sugli adulti. Ciò significa che, al momento, non ci sono dati a disposizione affinché il vaccino venga approvato anche per la fascia pediatrica.

D'altra parte, ciò non esclude che in futuro non lo sia. L’Agenzia europea dei medicinali (EMA) ha infatti già comunicato di aver concordato con Pfizer un piano per la sperimentazione del vaccino nei bambini, dal momento che vaccinare anche i più piccoli sarà importante per raggiungere l’immunità di popolazione. Come per gli adulti, la sperimentazione servirà a comprendere quale sarà il dosaggio, sicurezza e efficacia del vaccino e se sarà necessario variare le dosi a seconda delle diverse fasce di età.

Particolare attenzione verrà certamente riservata ai più piccoli (0-2 anni), per i quali potrebbero essere necessari studi specifici dal momento che i bambini in questa fascia di età hanno una risposta immunitaria ancora incompleta e che non è completamente identica a quella dei più grandi (2-6 anni), mentre per i bambini dai 7 anni in su la risposta è sostanzialmente uguale a quella degli adulti. Una volta che avremo a disposizione queste informazioni, potrà essere quindi richiesta l'approvazione del vaccino anche per i bambini e la campagna vaccinale allargata anche sotto i 16 anni di età.

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