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Perché i maglioni di Natale contribuiscono all’inquinamento ambientale

Realizzati principalmente in acrilico, una fibra sintetica molto simile alla lana ma ottenuta dalla lavorazione di materie plastiche, i maglioni natalizi generano un’enorme mole di rifiuti dopo le feste e sono responsabili del rilascio nell’ambiente di cinque volte più microplastiche rispetto ai tessuti misto cotone.
A cura di Valeria Aiello
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La maggior parte dei maglioni di Natale contribuisce all’inquinamento ambientale. Lo ha rilevato un rapporto pubblicato sul Guardian dall’ente britannico Hubbub che ha dimostrato come la quasi totalità dell’outfit per le feste natalizie, oltre a generare un’enorme mole di rifiuti dopo le feste, sia realizzato principalmente in acrilico, una fibra molto simile alla lana ma responsabile del rilascio di cinque volte più microplastiche per lavaggio rispetto ai tessuti misto-cotone.

In altre parole, indipendentemente dal fatto che siano decorati con luci a led, renne, babbi natale o abeti, quasi tutti (95%) i maglioni di Natale in vendita nei negozi oppure online sono realizzati interamente o in parte con fibra plastica acrilica che è una delle principali fonti di inquinamento dei mari. La ricerca di Hubbub ha inoltre rivelato che due maglioni natalizi su cinque venduti nel Regno Unito vengono indossati solo una volta durante il periodo festivo e che un adulto su tre sotto i 35 anni ne compra uno nuovo ogni anno. Questo trend, ha evidenziato l’ente di beneficenza, ha reso i maglioni natalizi uno dei peggiori esempi di fast fashion.

I danni all’ambiente dovuti all’acrilico sono stati oggetto di studio da parte di diversi gruppi di ricerca, tra cui gli studiosi della Plymouth University che in una recente indagine pubblicata sul Marine Pollution Bulletin hanno evidenziamo come questa fibra plastica sia responsabile del rilascio di oltre 700.000 microfibre ad ogni lavaggio in lavatrice, rispetto alle circa 137.000 dovute al lavaggio di tessuto misto poliestere-cotone e 496.000 dei tessuti in poliestere.

Sarah Divall, la coordinatrice del progetto di Hubbub, ha dichiarato: “Non vogliamo impedire alle persone di travestirsi e divertirsi a Natale, ma ci sono tanti modi per farlo senza comprare nuovi capi. La fast fashion è una grave minaccia per il mondo naturale e i maglioni natalizi sono problematici poiché molti contengono plastica. Esortiamo le persone a scambiare, acquistare maglioni natalizi di seconda mano o riutilizzare e ricordare che un maglione è per la vita non solo per Natale”.

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