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Perché grattarsi fa male? Lo svela una ricerca

Grattarsi genera spesso una aumento del prurito, il quale ci spinge a grattarci di più. Secondo una ricerca questo è dovuto al rilascio da parte del cervello della serotonina, la sostanza che regola l’umore e che può aumentare il senso di prurito.
A cura di Marco Paretti
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Grattarsi fa male

Ci sono molti motivi per i quali ci grattiamo, dalla pelle secca alle punture di zanzara, e spesso più ci grattiamo più sentiamo il bisogno di farlo ancora. Una sensazione strana la cui causa potrebbe essere stata individuata da alcuni ricercatori della Washington University School of Medicine di Saint Louis.
Lo studio pubblicato dagli scienziati ha infatti svelato che grattare una zona pruriginosa può provocare piccoli dolori che spingono il cervello a rilasciare serotonina – la sostanza che aiuta a regolare l'umore – che a volte può aumentare il senso di prurito. Da qui l'arrivo sia della sensazione di piacere sia, spesso, di una necessità di grattarsi sempre di più.

"Il problema è che quando il cervello riceve questi segnali, risponde producendo la serotonina, un neurotrasmettitore, per controllare questo dolore" ha spiegato Zhou-Fong Chen, direttore del centro dedicato al prurito dell'università "Ma quando la serotonina passa dal cervello alla spina dorsale, abbiamo notato che la sostanza si sposta dai neuroni dedicati al dolore alle cellule nervose che influenzano l'intensità del prurito".
Lo studio è stato portato avanti tramite dei topi nei quali la produzione di serotonina era stata soppressa. Questi animali, una volta introdotta una sostanza in grado di generare prurito, si grattavano molto meno rispetto ai topi dotati di serotonina. Una volta iniettata questa sostanza anche nei primi topi, però, questi hanno cominciato a grattarsi come gli altri.

La scoperta non permette in realtà di trovare una vera cura al prurito, perché vivere senza serotonina sarebbe impossibile per gli umani: la sostanza regola infatti la felicità, il sonno e il rilassamento, ma anche la crescita delle ossa e il metabolismo. Inoltre le ricerche su questo fenomeno solo solamente agli inizi, soprattutto per quanto riguarda il fenomeno legato agli esseri umani.
"Vogliamo sapere se la stessa cosa accadrebbe negli umani" ha continuato Chen "Sappiamo che succede nei topi, ma non abbiamo ancora la certezza che sia così anche per noi, anche se ne siamo piuttosto convinti". Per ora, quindi, l'unico modo per placare il prurito è smettere di grattarsi. Se ci riuscite.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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