Per ogni ora di corsa se ne guadagnano sette di vita. Che aspettate?
Un team di ricerca della Iowa State University (Ames) attraverso un'approfondita revisione di studi ha determinato che per ogni ora di corsa si guadagnano sette ore di vita. Non solo. Gli effetti benefici della ‘sgambata', che può essere anche molto tranquilla dal punto di vista dell'andatura, non sono solo per irriducibili amanti del jogging, salutisti e in generale soggetti in perfetta salute con uno stile di vita sano: le ore di vita in più possono essere conquistate anche da fumatori, bevitori e persone in sovrappeso. Insomma, è un elisir di lunga vita proprio per tutti quanti.
Per giungere a questa conclusione il team guidato dal professor Duck-chul Lee, docente di kinesiologia presso l'ateneo americano, è partito dall'analisi dati di un recente studio condotto presso il Cooper Institute di Dallas, i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of The American College of Cardiology. Basato su una serie di esercizi e test fisici, aveva coinvolto quasi 60mila partecipanti monitorati per 15 anni, determinando che sono sufficienti cinque/dieci minuti di corsa al giorno per allungare la propria vita e ridurre i rischi di morte prematura. Integrando questi risultati con altre ricerche più recenti, gli studiosi della Iowa State University sono giunti alle nuove stime, che hanno definitivamente promosso la corsa come regina degli sport in grado di allungare la vita. Ciclismo, nuoto e altri, infatti, non hanno mostrato gli stessi benefici in termini di longevità.
Nel complesso è emerso che un corridore non abituale, praticando nell'arco di 40 anni circa 6 mesi di corsa, guadagna ben 3 anni e ‘spiccioli' di vita in più rispetto ai non corridori. Il rischio di morte prematura viene inoltre abbattuto dal 25 percento fino a un massimo del 40 percento. Naturalmente le ore di vita in più conquistate con la corsa sono cumulative sino ad un certo punto; di certo non possono renderci immortali. Attraverso un ulteriore calcolo statistico il team del professor Lee ha dimostrato che se tutti i non corridori partecipanti agli studi si fossero trasformati in runner, vi sarebbe stata una riduzione degli attacchi di cuore del 25 percento e della mortalità per cause generiche del 16 percento. Prima di infilarsi le scarpe da ginnastica e iniziare a macinare chilometri è sempre bene fare una visita al proprio medico curante, ma di certo il nuovo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Progress in Cardiovascular Disease, rappresentano un ottimo incentivo per praticare jogging.
[Foto di skeeze]