Paziente infettato da raro virus dell’influenza A H1N2v che circola nei suini
Nella provincia canadese dell'Alberta è stato diagnosticato il primo caso di una rara forma di influenza prodotta dal virus A H1N2, un sottotipo del virus dell'influenza A. Questo patogeno circola normalmente nei suini del Nord America, ma in rarissime occasioni può compiere il cosiddetto “spillover”, il salto di specie da animale a uomo, diventando una zoonosi. La variante così ottenuta prende il nome di H1N2v. A partire dal 2005, nei Paesi del Nord America sono noti soltanto una trentina di casi di influenza prodotta da questo specifico virus, la quasi totalità dei quali (24) verificatisi negli Stati Uniti. Un paio sono stati registrati anche in Brasile (che è in Sud America), e ora c'è anche il primo caso osservato in Canada.
Come affermato in un comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale del governo dell'Alberta, sembra trattarsi di un caso isolato e al momento “non vi è alcun aumento del rischio” per i cittadini della provincia canadese. La diagnosi è stata effettuata attorno alla metà di ottobre, quando un paziente si è presentato in ospedale con i sintomi tipici di un'influenza. Tosse, febbre, brividi e simili, tutti manifestati in forma lieve. Poiché stiamo vivendo la pandemia di COVID-19, l'infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2, il paziente ha immaginato di essere stato contagiato dal patogeno emerso in Cina, tuttavia gli esami di laboratorio hanno confermato la rara infezione. Il paziente si è ripreso rapidamente ed è già guarito.
Le autorità sanitarie e l'Alberta Agriculture and Forestry hanno avviato un'indagine ad hoc sia per capire dove il paziente abbia contratto il virus sia per sapere se possa essere stato diffuso ad altre persone. Fortunatamente si tratta di un patogeno che non avrebbe facilità a trasmettersi tra uomo e uomo, così come a compiere il salto di specie dai suini, come dimostrano i pochissimi casi registrati negli ultimi cinque anni. L'ufficiale medico Deena Hinshaw e il veterinario Keith Lehman ha inoltre sottolineato che l'H1N2 “non è una malattia legata al cibo”. Non può infatti essere trasmessa attraverso la carne di maiale o altri prodotti derivati dai suini. “Non vi è alcun rischio associato al consumo di carne di maiale”, hanno ribadito nel comunicato stampa. L'H1N2 è un virus respiratorio che si può contrarre entrando in contatto diretto o indiretto con le goccioline prodotte dagli animali infatti.
Naturalmente questa infezione "anomala" viene presa seriamente dalle autorità sanitarie e verranno fatti tutti i controlli del caso. A tutti coloro che si presenteranno per un test/tampone per la COVID-19, in alcune aree dell'Alberta centrale verranno fatti anche test antinfluenzali per verificare la possibile presenza dell'H1N2. Si ritiene comunque che quello diagnosticato sia un caso isolato e non c'è alcun rischio epidemico. La dottoressa Theresa Tam, responsabile della sanità pubblica canadese, in una serie di tweet volti a rassicurare la popolazione ha dichiarato che "H1N2v è una variante dell'influenza A, non è collegata alla COVID-19 e non è una malattia di origine alimentare".