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Parkinson, finalmente un esame del sangue per diagnosticare la malattia

Dall’Australia arriva il primo esame del sangue capace di diagnosticare il Parkinson, questo permetterà ai pazienti di ricevere le cure necessarie già dalle prime fasi della malattia e quindi contenere i sintomi.
A cura di Zeina Ayache
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Dalla La Trobe University arriva una scoperta che potrebbe modificare il destino di molte persone. I ricercatori sono infatti riusciti a sviluppare il primo esame del sangue capace di diagnosticare il Parkinson. Oggi infatti per poter identificare la malattia i medici fanno riferimento alla storia clinica del paziente e ai sintomi riportati, quindi tremori, rigidità, disturbi dell’equilibrio e dell’andatura e rallentamento, in casi particolari poi si rivolgono ad un neurologo per accertamenti effettuati con neuroimaging come fMRI, ma non esistono test specifici che possano dire che certezza che si tratti di Parkinson.

Questo cosa implica? Giungere ad una diagnosi tardiva della malattia significa lasciar morire cellule del cervello fondamentali per il paziente. Con una diagnosi precoce ottenuta grazie all'esame del sangue invece i medici hanno la possibilità di intervenire per contenere il decorso del morbo.

L'esame del sangue della La Trobe University permette ai medici di individuare un metabolismo anormale delle cellule del sangue ed è stato testato su un piccolo gruppo di 38 persone, 29 delle quali con Parkinson e ha ottenuto un livello di precisione tale da far sperare ai ricercatori di poter rendere il test accessibile al grande pubblico nel giro di cinque anni.

La scoperta è importante poiché, per non essendo una malattia curabile, se presa per tempo può essere contenuta nei suoi sintomi, come mostrano alcuni farmaci già utilizzati. Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce progressivamente e cronicamente il controllo dei movimenti e l'equilibrio, questa condizione è dovuta dalla distruzione delle cellule nervose che producono dopamina. Il decorso porta il paziente, nelle fasi tardive, ad avere difficoltà a deglutire, questo impedisce una corretta alimentazione e rende ancor più complicata la somministrazione dei farmaci con esiti negativi immaginabili.

Tra i personaggi famosi colpiti dalla malattia ricordiamo Michael J. Fox che, per l'appunto, ha investito sul progetto dell'esame del sangue della La Trobe University attraverso la sua Michael J. Fox Foundation for Parkinson's Research (MJFF).

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