538 CONDIVISIONI

Parkinson ed epilessia, pacemaker senza fili per cervello previene crisi e tremori

Ricercatori americani dell’Università della California di Berkley hanno realizzato un innovativo pacemaker senza fili per cervello, in grado di monitorare l’attività elettrica dell’organo e contemporaneamente di stimolarla per prevenire crisi e attacchi di diffuse patologie neurologiche. Potrebbe rivoluzionare il trattamento dell’epilessia, del Parkinson e di moltre altre malattie affini.
A cura di Andrea Centini
538 CONDIVISIONI
Credit: Rikky Muller/UC Berkeley
Credit: Rikky Muller/UC Berkeley

Creato in laboratorio un rivoluzionario “pacemaker” per cervello in grado di monitorare l'attività elettrica dell'organo e inviare impulsi per prevenire crisi, tremori e attacchi di numerose e diffuse condizioni neurologiche, come epilessia e morbo di Parkinson. L'innovativo strumento, chiamato WAND, acronimo di Wireless Artifact-free Neuromodulation Device (dispositivo per la neuromodulazione senza fili privo di artefatti), è stato messo a punto da un team di ricerca americano guidato da studiosi del Dipartimento di Ingegneria elettrica e Scienze informatiche dell'Università della California di Berkeley, che hanno collaborato con i colleghi della società Cortera Neurotechnologies.

Il segreto del dispositivo medico risiede nel fatto che è a circuito chiuso, riesce cioè a registrare l'andamento dell'attività elettrica cerebrale e contemporaneamente a stimolarla laddove ce ne fosse bisogno. Modula l'intensità degli impulsi imparando autonomamente a rispondere allo “scenario” del singolo paziente, permettendo la prevenzione delle crisi e dei tremori. In altri termini, WAND si calibra sulla patologia da trattare andando a superare i limiti e i continui aggiustamenti che necessitano le terapie di neurostimolazione già approvate per uso clinico.

“Il processo per trovare la giusta terapia per un paziente è estremamente costoso e può richiedere anni: una riduzione significativa in termini di costi e durata può portare a risultati e accessibilità notevolmente migliorati”, ha dichiarato Rikky Muller, professore associato di ingegneria elettrica presso l'ateneo di Berkley e uno degli autori dello studio. La maggiore efficacia di WAND è legata alla possibilità di monitorare l'attività elettrica del cervello in ben 128 punti, rispetto agli otto di altri neurostimolatori analoghi. Ciò è reso possibile grazie ai due chip (posti all'esterno della testa) collegati a 64 elettrodi ciascuno impiantati nel cervello. L'efficacia di WAND è stata dimostrata in esperimenti con macachi, ma saranno necessari ulteriori indagini prima della diffusione in ambito clinico. Il dispositivo sperimentale è stato descritto in un articolo pubblicato sull'autorevole rivista scientifica Nature Biomedical Engineering.

538 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views