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Il paracetamolo, principio attivo della Tachipirina, ha ucciso 150 americani all’anno

Secondo ProPublica il ritardo delle autorità, la resistenza della casa farmaceutica e i limiti sottili tra dose giusta e sovradosaggio hanno contribuito a fare del paracetamolo un principio attivo letale.
A cura di Redazione Scienze
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E' il principio attivo di alcuni tra i più importanti analgesici in commercio, tra i quali Tachipirina e Efferalgan, e, secondo quanto dichiarato dal giornale ProPublica, ha ucciso più di 1500 americani in dieci anni. Un dato che, prosegue il quotidiano, è la diretta conseguenza di una diffusa ignoranza sulle controindicazioni del Tylenol, il farmaco a base di paracetamolo maggiormente diffuso negli Usa. Ignoranza che è espressione di un ritardato intervento delle autorità federali, dell'ostilità della McNeil Consumer Healthcare – produttrice del Tylenol – a forme pubblicitarie ritenute allarmistiche e di una caratteristica dello stesso paracetamolo che, rispetto ai concorrenti acido acetilsalicilico (es. Aspirina) e ibuprofene, presenta confini meno netti tra dose assimilabile e sovradosaggio.

La stessa agenzia governativa FDA (Food and Drug Administration) ammise a suo tempo di essere intervenuta in ritardo nell'imporre alla McNeil Consumer Healthcare le misure necessarie a dare maggiore visibilità agli effetti indesiderati da abuso di farmaco. Del resto, nel 1977 la FDA stabilì l'obbligatorietà del confezionamento con indicazione "il prodotto può causare gravi danni al fegato", ma è stato solo nel 2009 che la disposizione è stata attuata. Risultato, sottolinea ProPubica: più di 1500 morti nel passato decennio e oltre 33.000 ricoveri ogni anno.

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