video suggerito
video suggerito

Orologio dell’apocalisse: mancano 3 minuti alla fine del Mondo

Gli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists non hanno dubbi, secondo l’orologio dell’apocalisse, il Doomsday Clock, mancano 3 minuti alla fine del Mondo.
A cura di Zeina Ayache
352 CONDIVISIONI
Immagine

La fine del Monda sembra essere vicina, nello specifico, mancherebbero 3 minuti a mezzanotte secondo l'orologio dell'apocalisse. Il Doomsday Clock, questo è il suo nome inglese, rappresenta simbolicamente la condizione in cui si trova il nostro Pianeta e la vicinanza alla sua fine, impostata a mezzanotte. Ideato dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists dell'Università di Chicago nel 1947, questo orologio basa la propria regolazione sui pericoli messi in campo dall'uomo stesso, il nucleare e l'inquinamento per fare due esempi, che minano la nostra sopravvivenza.

Per il 2016, gli scienziati fanno sapere, attraverso una nota ufficiale, di aver scelto di impostare l'orologio alle 23:57, peggio di adesso si stava solo nel 1953 quando gli americani si dedicarono alla bomba ad idrogeno e, un anno prima, testarono il primo dispositivo termonucleare, così come fecero i Russi.

Se la passavano meglio nel 1991, quando mancavano 17 minuti alla fine, a quei tempi, spiegano gli scienziati, la Guerra Fredda era terminata, gli Stati Uniti e la Russia iniziavano a ridurre gli arsenali nucleari e generalmente svaniva l'idea che, per garantire la sicurezza nazionale, fossero necessarie le armi nucleari.

Purtroppo ad oggi la situazione è critica, gli accordi presi al COP21 di Parigi sui cambiamenti climatici e quelli stipulati in Iran sul nucleare non sono sufficienti per darci la speranza che l'apocalisse sia lontana. L'autodistruzione dell'essere umano sembra procedere senza freni e a dimostrarlo, sottolineano gli ideatori dell'orologio, sarebbero la scelta degli USA di spendere 350 miliardi per rinforzare le forze e le infrastrutture nucleari, il conflitto relativo al libero transito nel mare cinese meridionale, gli investimenti sul nucleare di Cina, Pakistan, India e Corea del Nord, senza contare che il 2015 è stato l'anno più caldo di sempre.

Insomma, i politici hanno fallito nel loro dovere: “garantire e preservare la salute e la vitalità della civiltà umana”. Senza contare le ripercussioni su animali, piante e ambiente in generale. La teoria della Sesta Estinzione di Massa continua dunque a sembrare plausibile.

352 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views