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Ordine dei medici italiani contro l’omeopatia: non ha basi scientifiche, è placebo

La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurgi e degli Odontoiatri pubblica una nota in cui dichiara che l’omeopatia non ha basi scientifiche e che se funziona è grazie all’effetto placebo.
A cura di Zeina Ayache
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Farmaci omeopatici
Farmaci omeopatici (Getty).

La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurgi e degli Odontoiatri ha pubblicato un nuovo articolo sul suo sito ‘dottoremaeveroche.it‘ nella quale si legge che l'omeopatia non ha basi scientifiche fondate secondo i “canoni classici della ricerca scientifica” e che il suo ‘funzionamento' è da collegare all'effetto placebo.

Presa di posizione contro l'omeopatia. “Allo stato attuale non ci sono prove scientifiche né plausibilità biologica che dimostrino la fondatezza delle teorie omeopatiche (quella dei simili, la succussione o l’utilità delle diluizioni per potenziare i rimedi) secondo i canoni classici della ricerca scientifica. Infatti, diversi studi condotti con una metodologia rigorosa hanno evidenziato che nessuna patologia ottiene miglioramenti o guarigioni grazie ai rimedi omeopatici. Nella migliore delle ipotesi gli effetti sono simili a quelli che si ottengono con un placebo (una sostanza inerte)”, queste le parole utilizzate da Salvo Di Grazia all'interno dell'articolo disponibile online.

In che senso placebo, se funziona? Il medico spiega che le numerose testimonianze a favore dell'omeopatia sarebbero da ricondurre all'effetto placebo (la convinzione nostra per cui la sostanza che stiamo assumendo ha effetti sul nostro corpo), al decorso della malattia e all'aspettativa del paziente: “l’effetto placebo è conosciuto da tempo, ha una base neurofisiologica nota e funziona anche su animali e bambini, ma il suo uso in terapia è eticamente discutibile e oggetto di dibattito”, spiega.

Ma quindi è sicura o no l'omeopatia? Considerando l'assenza di basi scientifiche utili a dimostrare l'efficacia dell'omeopatia, viene da chiedersi se sia almeno sicura. A questa domanda Di Grazia risponde spiegando che trattandosi di una terapia che si basa su sostanze in quantità infinitesimali (o inesistenti, visto che un prodotto omeopatico non deve contenere più di un centesimo della più piccola dose utilizzata nei fermaci prescrivibili) non vi sono “rischi di effetti collaterali o pericolosi, ma sono comunque riportati eventi avversi gravi dovuti a errori di fabbricazione o contaminazione”.

Omeopatia sì o no. Secondo l'FNOMCeO, “curare con la sola omeopatia malattie serie può esporre a problemi ulteriori, anche gravi, perché può ritardare il ricorso a medicine efficaci e curative”.

Ma la prescrive un medico chirurgo abilitato, come fa a non essere valida? La nota spiega che la prescrizione dell'omeopatia è affidata a medici chirurghi professionisti non perché sia stata dimostrata scientificamente la sua efficacia, ma per “garantire da una parte il diritto alla libertà di scelta terapeutica da parte del cittadino” e per “un uso integrativo e limitato alla cura di disturbi poco gravi e autolimitanti, evitando il rischio di ritardare una diagnosi più seria o che il paziente stesso sia sottratto a cure di provata efficacia”. Insomma, l'omeopatia è un “sistema di diagnosi, di cura e prevenzione che affiancano la medicina ufficiale avendo come scopo comune la promozione e la tutela della salute, la cura e la riabilitazione”.

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