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Ora sappiamo perché la cannabis puzza

Attraverso una serie di esami di laboratorio, un team di ricerca ha individuato i composti responsabili del caratteristico cattivo odore della cannabis.
A cura di Andrea Centini
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I fiori della canapa sativa (Cannabis sativa), la pianta da cui viene ottenuta l'omonima sostanza stupefacente, emanano un caratteristico cattivo odore dovuto alle centinaia di metaboliti prodotti. Fino ad oggi si riteneva che questa puzza fosse legata ai terpenoidi derivati dall'isoprene, composti responsabili dell'aroma sgradevole di moltissimi organismi vegetali. Tuttavia non era ancora chiaro quali fossero quelli effettivamente coinvolti nel determinare il tipico odore “skunk”, come lo definiscono gli americani. Analizzando oltre una dozzina di varietà di cannabis, è stato determinato che l'odore sgradevole deriva da una specifica famiglia di composti volatili solforati (VSC) precedentemente sconosciuti in natura, sebbene se ne trovino alcuni di molto somiglianti nell'aglio (Allium sativum), una pianta caratterizzata da un odore non propriamente piacevole.

Credit: ACS Omega
Credit: ACS Omega

A determinare quali sono i composti responsabili del cattivo odore della cannabis è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del Dipartimento di ricerca e sviluppo della società Abstrax Tech, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi britannici di SepSolve Analytical Ltd e di Elysian Group Inc. I ricercatori, coordinati dal dottor Iain WH Oswald, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver sottoposto i campioni di cannabis (sia fiori che estratti) a una serie di esami di laboratorio, ovvero gascromatografia bidimensionale completa dotata di spettrometria di massa a tempo di volo, rilevamento della ionizzazione di fiamma e chemiluminescenza dello zolfo. I ricercatori sono andati direttamente "a caccia" dei composti volatili solforati, poiché notoriamente responsabili dell'odore cattivo di molteplici specie vegetali. Grazie ai test ne sono stati identificati diversi di nuovi (VCS3, VSC4, VSC5, VSC6 e VSC7), la cui struttura chimica, come indicato, è molto simile a quella dei composti dell'aglio. Si tratta di una scoperta assai significativa poiché queste sostanze possono offrire benefici terapeutici, sia in campo oncologico che in quello cardiovascolare, pertanto i ricercatori ritengono che andranno fatte approfondite ricerche ad hoc. “Le somiglianze strutturali tra i VSC nella cannabis e nell'aglio giustificano quindi ulteriori indagini per determinare se i primi possiedano benefici per la salute simili a quelli del secondo”, scrivono gli autori dello studio.

Credit: ACS Omega
Credit: ACS Omega

La nuova famiglia di VSC della Cannabis contengono tutti il gruppo funzionale prenilico (3-metilbut-2-en-1-il), che è l'effettivo responsabile del caratteristico odore skunk. “In particolare, il composto 3-metil-2-butene-1-tiolo è stato identificato come odorizzante primario”, scrivono il dottor Oswald e colleghi nell'abstract dello studio. I ricercatori hanno anche voluto osservare l'evoluzione di questi composti odorosi durante il ciclo vitale della pianta e durane la preparazione. “Abbiamo scoperto che le concentrazioni di questi composti aumentano notevolmente durante le ultime settimane della fase di fioritura, raggiungono un massimo durante il trattamento e poi diminuiscono dopo appena una settimana di conservazione”, scrivono gli autori dello studio.

I vari VSC non erano sempre presenti nelle 13 varietà di cannabis analizzate; il VSC3, ad esempio, è stato trovato in tutti i campioni, mentre altri erano presenti soltanto in uno. È fondamentale anche la combinazione dei vari VSC per l'odore finale; in alcuni casi, infatti, un insieme di VSC determinava un odore floreale, senza quello pungente dello zolfo. Il VSC3 assieme al VSC5, d'altro canto, rendevano ancor più maleodoranti i campioni di cannabis, che raggiungevano il massimo del cattivo odore durante il processo di essiccazione e asciugatura. I dettagli della ricerca “Identification of a New Family of Prenylated Volatile Sulfur Compounds in Cannabis Revealed by Comprehensive Two-Dimensional Gas Chromatography” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica ACS Omega.

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