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Ora sappiamo chi è il diretto antenato dell’uomo moderno: si chiama Homo bodoensis

Lo annuncia un team internazionale di paleoantropologi che proposto l’esistenza di una nuova specie che visse in Africa circa mezzo milione di anni fa. Secondo gli studiosi è l’antenato diretto dell’essere umano moderno.
A cura di Valeria Aiello
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Rappresentazione artistica di H. bodoensis / Credit: Ettore Mazza
Rappresentazione artistica di H. bodoensis / Credit: Ettore Mazza

Un team internazionale di paleoantropologi, guidato da Mirjana Roksandic dell’Università di Winnipeg, in Canada, ha annunciato il nome di una nuova specie che potrebbe essere l’antenata diretta dell’essere umano moderno. La nuova specie proposta, chiamata Homo bodoensis, è vissuta in Africa durante il medio Pleistocene, circa mezzo milione di anni fa, e potrebbe aiutare a risolvere il rebus dell’evoluzione umana. La comprensione su come i lignaggi umani si siano mossi e abbiano interagito tra loro nel medio Pleistocene è ancora poco conosciuta, un problema che i paleoantropologi chiamano “la confusione nel mezzo”. In tal senso, i ricercatori ritengono che l’annuncio della nuova specie possa portare un po’ di chiarezza a questo importante capitolo dell’evoluzione umana.

Anche se l’uomo moderno (Homo sapiens) è l’unico lignaggio umano sopravvissuto, altre specie umane vagano un tempo sulla Terra. Ad esempio, gli scienziati hanno recentemente scoperto che l’isola indonesiana di Flores ospitava la specie estinta Homo floresiensis, conosciuta anche come “lo hobbit” per il corpo in miniatura. Nel nuovo studio, pubblicato su Evolutionary Anthropology: Issues News, and Reviews, i ricercatori hanno analizzato alcuni fossili risalenti al Pleistocene medio (ora ribattezzato Chibanian e datato circa 774.000-129.000 anni fa) provenienti dall’Africa e dall’Eurasia.

Lavori precedenti hanno suggerito che l’essere umano moderno sia comparso durante questo periodo in Africa, mentre i Neanderthal siano comparsi in Eurasia. Tradizionalmente, questi fossili sono stati assegnati in modo variabile a Homo heidelbergensis o Homo rhodesiensis , entrambi i quali portavano definizioni multiple, spesso contraddittorie. Tuttavia, alcune nuove prove del DNA hanno dimostrato che alcuni fossili provenienti dall’Europa e attribuiti all’Homo heidelbergensis sono in realtà dei primi Neanderthal, rendendo questa classificazione ridondante.

In quanto tale, secondo il coautore Xiu-Jie Wu dell’Istituto di Paleontologia dei Vertebrati e Paleoantropologia di Pechino, Cina, il nome Homo heidelbergensis dovrebbe essere abbandonato in quanto si descrivono gli esseri umani fossili dell’Asia orientale. Analogamente, le recenti analisi di molti fossili dell’Asia orientale hanno indicato che questa specie non dovrebbe essere più chiamata H. heidelbergensis, hanno aggiunto i ricercatori, in quanto molte caratteristiche facciali e di altro tipo osservate nei fossili umani dell’Asia orientale chibaniana differiscono da quelle osservate nei fossili europei e africani della stessa età. Inoltre i fossili chibaniani provenienti dall’Africa sono talvolta chiamati sia H. heidelbergensis  sia H. rhodesiensis. Una specie, quest’ultima, poco definita, il cui nome non è mai stato ampiamente accettato, in parte perché associato a Cecil Rhodes e agli orrendi crimini commessi durante il dominio coloniale britannico in Africa.

Per provare a risolvere tutta questa confusione, i ricercatori hanno proposto l’esistenza di una nuova specie, Homo bodoensis, che prende il nome da un cranio di 600.000 anni trovato a Bodo D’ar, in Etiopia, nel 1976, suggerendo che fosse il diretto antenato dell’Homo sapiens e indicando un ramo dell’albero genealogico umano diverso da quello che ha dato origine ai Neanderthal e ai misteriosi Denisova, che fossili siberiani e tibetani fanno risalire all’incirca allo stesso periodo dei loro cugini di Neanderthal. “Dare un nuovo nome a una specie è sempre controverso – ha spiegato a WordsSideKick.com la paleoantropologa Roksandic – . Tuttavia, se questa classificazione verrà utilizzata, sopravvivrà e vivrà”.

In questa nuova classificazione, H. bodoensis descriverà la maggior parte dei fossili umani chibaniani provenienti dall’Africa e dal Mediterraneo orientale. Molti fossili umani chibaniani provenienti dall'Europa verrebbero invece riclassificati come Neanderthal. I nomi  H. heidelbergensis  e  H. rhodesiensis  scomparirebbero. “Non pretendiamo di riscrivere l’evoluzione umana – ha aggiunto Roksandic – . Cerchiamo di organizzare la variazione osservata negli antichi umani in un modo che renda possibile discutere da dove arriva e cosa rappresenta”.

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