Online cinque dei famosi Manoscritti del Mar Morto (VIDEO)
Online alcuni manoscritti del Mar Morto.
Documenti di 2000 anni fa facilmente consultabili su un sito.
Vecchi "media" che ritornano a splendere grazie ai nuovi. Avranno poco da dire gli “apocalittici” della tecnologia dopo aver sentito le potenzialità che hanno permesso a dei vecchi manoscritti ormai inaccessibili di tornare ad essere a portata di click per tutto il mondo non toccato dal digital divide.
Cinque manoscritti del Mar Morto ritrovati quasi per caso in una grotta della Giordania (famosa anche per un'altra scoperta, quella della "prima foto di Gesù di Nazareth"), tra cui anche il Libro di Isaia, importante testo biblico del V sec. a.C., sono stati pubblicati online dopo decine di anni dalla scoperta. I manoscritti, acquistati già diverso tempo fa da alcuni ricercatori israeliani, sono rientrati in una prima fase di un progetto che si concluderà, così promettono i ricercatori, nel 2016 quando tutti i vecchi rotoli potranno essere facilmente reperibili su internet.
La pubblicazione dei documenti è avvenuta grazie alla collaborazione tra il Museo Nazionale d’Israele e Google. L’innovazione e la positività del gesto sono sotto gli occhi di tutti: attraverso il monitor del nostro pc e comodamente seduti a casa possiamo, da ieri, consultare dei documenti fino ad ora assolutamente inaccessibili e così facendo compiere un salto indietro di almeno 2000 anni. Chiunque lo vorrà avrà la possibilità di ingrandire o rimpicciolire le parti più interessanti di testo e tradurre automaticamente in lingua inglese la propria selezione.
Tutto questo non avrà nessuna conseguenza sui delicati documenti originali che continueranno ad essere custoditi negli archivi del museo con stringenti misure di sicurezza che ne garantiscono il mantenimento. I Manoscritti del Mar Morto sono considerati estremamente importanti dalla comunità storica e religiosa in quanto comprendono alcune delle uniche copie superstiti note dei documenti biblici prodotti prima del 100 a. C.
Testi dunque di valore inestimabile che saranno ancora ammirabili nel loro antico splendore nelle teche del museo ma che nello stesso momento metteranno a disposizione il loro sapere nel modo più semplice possibile dall’internauta che, potenzialmente, potrà disporre di un sapere millenario. L’opportunità culturale dell’operazione, fortemente sottolineata dai responsabili del progetto, è assolutamente innegabile.