video suggerito
video suggerito

Oms: le infezioni che non uccidevano più potrebbero tornare a fare vittime

L’era post-antibiotica potrebbe essere alle porte se “non cambia completamente il modo di produrre, prescrivere e utilizzare gli antibiotici”.
A cura di Redazione Scienze
90 CONDIVISIONI
Immagine

L'uso eccessivo degli antibiotici potrebbe essere all'origine di una minaccia apocalittica su cui diversi studiosi sono più volte intervenuti per invitare governi nazionali ed autorità sanitarie a fare maggiore attenzione. A lanciare l'allarme, questa volta, è l'Oms, l'Organizzazione Mondiale della Sanità che ha presentato il primo rapporto sul tema a livello mondiale. L'organizzazione parla di una "grave minaccia" costituita dall'era post-antibiotica, che "è molto di più di una previsione, ma una realtà in ogni area del mondo. La questione può coinvolgere ogni persona, qualsiasi sia la sua età o il paese di residenza. Chiunque può essere coinvolto".

L'assunzione impropria degli antibiotici ha contribuito ad accrescere la resistenza dei batteri a questo tipo di farmaci. Una reazione naturale che è molto più di un inconveniente, dato che – come chiarisce Keiji Fukuda, vice direttore generale della sicurezza sanitaria dell'Oms  – "se non verrà fatto qualche cosa, ci troveremo in un'era del ‘dopo antibiotico' dove infezioni minori e anche piccole ferite potrebbero tornare a uccidere". Il passaggio fondamentale per evitare che sull'umanità si abbatta la furia delle infezioni inguaribili è la prevenzione, "ma anche cambiare completamente il modo di produrre, prescrivere e utilizzare gli antibiotici. Altrimenti – chiarisce Fukuda – passo dopo passo perderemo i benefici di questi medicinali e le conseguenze saranno devastanti".

Non è necessario incorrere in un'infezione sconosciuta perché la resistenza agli antibiotici conduca alla morte. Lo studio dell'Oms, "Antimicrobial resistance: global report", condotto in 114 paesi, ha rilevato la resistenza a batteri molto comuni come diverse tipologie di diarree ed infezioni sessuali, a polmoniti e setticemia. In Europa mostrano particolare resistenza agli antibiotici le infezioni da Klebsiella pneumoniae-carbapenemi e, in alcune aree con una resistenza del 60%, anche da Staphylococcus aureus. Rafforzare la ricerca e i diversi sistemi di informazione – tanto al cittadino quanto al personale sanitario – diventano la via principale da attraversare per combattere un male alimentato dalle cattive abitudini dell'essere umano.

90 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views