Omeopatia non più rimborsabile: passo indietro perché non è scientificamente efficace
Duro colpo per l’omeopatia, iniziano i primi passi indietro nei Paesi in cui è attualmente in parte rimborsabile, come dimostra la Francia che entro il 2021 non rimborserà più neanche un centesimo sugli acquisti di questi prodotti. Il motivo? Scientifico ed economico. Vediamo insieme perché la Franca ha deciso di non voler più rimborsare i farmaci omeopatici.
Francia, cosa sta succedendo
In una lunga intervista al Parisien, il Ministro della solidarietà e della sanità francese Agnès Buzyn ha fatto sapere che i medicinali omeopatici non saranno più rimborsabili a partire dal 1 gennaio 2021. Nello specifico spiega che ad oggi il rimborso di questi prodotti è del 30%, che scenderà al 15% nel 2020 e poi allo 0% dall’1 gennaio 2021.
Perché i farmaci omeopatici non saranno più rimborsabili
Il Ministro spiega che la scelta di togliere la rimborsabilità dei farmaci omeopatici è conseguente all’iter nazionale di valutazione dei trattamenti da parte della Haute Autorité de Santé (Alta Autorità di Salute) che ogni 5 o 10 anni rivaluta i vari farmaci. Per quanto riguarda l’omeopatia, gli studi effettuati dall’HAS su 800 pubblicazioni riguardanti i benefici di questi trattamenti non hanno dimostrato alcuna efficacia a livello curativo, “Questo granuli hanno un’efficacia equivalente al placebo”, spiega la Buzyn, “Sono dunque dell’idea che sia giunto il momento di togliere la rimborsabilità”.
Omeopatia e placebo
Anche uno studio italiano della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri ha evidenziato in passato come l’efficacia dell’omeopatia sia da ricondurre all’effetto placebo che, spiegano “è conosciuto da tempo, ha una base neurofisiologica nota e funziona anche su animali e bambini, ma il suo uso in terapia è eticamente discutibile e oggetto di dibattito”. Va detto in ogni caso l’omeopatia è considerata scientificamente inefficace da molti, ma non per questo pericolosa, viste le minime quantità di sostanza ‘curative’ che contiene nei suoi granuli. Quindi, per intenderci, male non fa, al massimo non serve.