OKi (ketoprofene), rischi ed effetti collaterali del famoso farmaco antidolorifico
Tra i farmaci di maggior successo in Italia (e non solo) vi è sicuramente l'OKi, che negli ultimi anni ha preso il sopravvento su altri medicinali ad azione analoga. Prodotto dalla Dompé farmaceutici S.p.A., società italiana fondata a Milano quasi 80 anni fa, si tratta di un FANS, cioè di un farmaco anti-infiammatorio non steroideo dalle proprietà analgesiche, antipiretiche e antinfiammatorie. In parole semplici, diminuisce il dolore, la febbre e l'infiammazione. Il principio attivo dell'OKi è il ketoprofene, molecola derivata dall'acido propionico e affine per “raggio d'azione” all'ibuprofene. Benché si tratti di un farmaco generalmente ben tollerato e sicuro, come tutti i medicinali presenta diversi effetti collaterali, alcuni dei quali da non sottovalutare, così come alcune controindicazioni e interazioni con altri farmaci. Alla luce dei rischi è doveroso sempre consultare il proprio medico curante per decidere quando, quanto e come assumerlo; del resto quasi tutte le formulazioni disponibili (bustine, supposte, fiale, gocce, compresse orosolubili) richiedono la ricetta medica.
Effetti collaterali dell'OKi
Gli effetti collaterali dell'OKi – e più nello specifico del ketoprofene – sono molteplici, ma essi si manifestano o meno nei pazienti in base alla sensibilità individuale, che determina anche l'intensità degli stessi. Tra i più comuni e “lievi” vi è la fotosensibilità, cioè una reazione della pelle alla luce solare che può far emergere prurito, eritema e vera e propria orticaria. Possono manifestarsi anche mal di testa, vertigini, sonnolenza, disturbi visivi e diversi disturbi gastrointestinali, che spaziano dal lieve al molto grave. Ciò è dovuto al fatto che il ketoprofene può avere un'azione gastrotossica superiore a quella di altri FANS, per questa ragione spesso i medici lo prescrivono in associazione a farmaci gastroprotettori. Oltre a vomito, nausea, gastrite, flatulenza, stitichezza e dolore addominale possono insorgere effetti più seri come ulcere, emorragie e perforazioni ai danni del tratto gastrointestinale. Altre condizioni che possono essere indotte dal ketoprofene sono leucopenia (carenza di globuli bianchi), piastrinopenia (carenza di piastrine), agranulocitosi (riduzione nel numero di granulociti), ritenzione idrica, insufficienza cardiaca e renale. Come per tutti gli altri farmaci, nei soggetti allergici il farmaco può scatenare reazioni anafilattiche o uno shock anafilattico, una reazione spropositata del sistema immunitario che può essere anche fatale.
Controindicazioni e interazioni dell'OKi
L'utilizzo del farmaco è normalmente controindicato in presenza di una nota ipersensibilità al ketoprofene, all'acido acetilsalicilico (Aspirina) e ad altri medicinali della stessa classe (FANS). Anche chi soffre di gastriti e altri problemi gastrointestinali viene normalmente indirizzato verso altre molecole, così come chi soffre di malattie infiammatorie intestinali croniche – alla stregua del morbo di Chron – o ha sofferto di perforazione, sanguinamento e ulcerazione del tratto gastrointestinale. I pazienti cardiopatici, i fumatori e coloro che soffrono di problemi renali ed epatici devono sempre consultare il proprio medico prima di assumere farmaci a base di ketoprofene, dato che la molecola può esacerbare condizioni preesistenti. Il principio attivo inoltre interagisce con altri FANS, anticoagulanti, litio, diuretici e molte altre molecole, anche per questo si deve sempre indicare al medico curante se si stanno seguendo altre terapie, anche con farmaci che non necessitano di prescrizione medica e con prodotti da erboristeria e simili. Infine, va tenuto presente che l'interazione con l'etanolo – la base delle bevande alcoliche – può amplificare il rischio di sanguinamento gastrointestinale.