Dalla giovanissima attivista contro i cambiamenti climatici Greta Thunberg, a Steve Jobs, Henry Ford, Bob Dylan, così come Mark Zuckerberg. Sono diversi i personaggi "aspie", è così che si indica chi soffre di questa particolare patologia, che si sono aperti al mondo e raccontando in prima persona la propria storia con la sindrome di Asperger, una forma di autismo che colpisce circa 6 persone ogni diecimila, alla quale è stata dedicato l'Asperger Day: la giornata mondiale dedicata chi soffre della sindrome di Asperger, che si celebrerà il 18 febbraio 2020.
Cos'è la sindrome di Asperger: sintomi e diagnosi
Diagnosticata principalmente tramite l'osservazione del comportamento delle persone e l'identificazione di alcune caratteristiche specifiche, la sindrome di Asperger è una forma di autismo che si manifesta soprattutto in relazione alle interazioni sociali poiché, chi ne soffre, oltre ad essere dotato di poca empatia tende spesso ad esprimersi in maniera inappropriata comunicando i propri pensieri in modo smaliziato, senza peli sulla lingua, diretto e sincero.
Le persone con Asperger tendono ad avere difficoltà a creare legami di amicizia e sentirsi esclusi, per la difficoltà a comprendere le regole sociali non scritte e, in alcuni casi, potrebbero mostrare delle mimiche facciali incontrollate.
Fino al 1994, secondo il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, la sindrome di Asperger era considerata collegata a Disturbi Pervasivi dello Sviluppo, insieme all'autismo. Una definizione che nel tempo era destinata ad evolversi: fu proprio nel 2013 che la sindrome di Asperger venne inserita tra le caratteristiche delle persone con Disturbo dello Spettro Autistico.
La giornata mondiale
L'Asperger Day, la giornata mondiale dedicata a chi soffre della sindrome di Asperger, è nata con lo scopo di sensibilizzare le persone facendo conoscere tutti i sintomi e le origini di questo particolare disturbo dello spettro autistico.
Come ormai da qualche anno, la giornata viene celebrata proprio in occasione del compleanno di Hans Asperger, pediatra austriaco che descrisse per la prima volta i sintomi di questa patologia dopo aver notato queste particolarità in un piccolo gruppo di ragazzi che, sfruttando le loro abilità e il loro forte interesse focalizzato su un solo argomento, riuscirono a crearsi una carriera di successo.
La pubblicazione del primo studio del pediatra austriaco fu pubblicata nel 1944, ma passò inosservata per quasi 40 anni prima di essere ripresa (nel 1981) da una ricercatrice inglese. “Siamo convinti che le persone autistiche abbiano il loro posto nell’organismo sociale" – si legge nel documento pubblicato da Asperger – "Essi svolgono il loro ruolo bene, forse meglio, di come avrebbe potuto chiunque altro, e stiamo parlando di persone che da bambini hanno avuto le maggiori difficoltà e causato preoccupazioni indicibili ai loro genitori”.
Le grandi personalità con l'Asperger
Gli "aspie" dimostrano spesso delle doti fuori dal comune ed hanno la capacità di essere molto focalizzati e sistematici sul loro obiettivo. Tra le grandi personalità che pare soffrano (o abbiano sofferto) di Asperger, si trovano nomi conosciutissimi nei tempi moderni, come Steve Jobs, Mark Zuckerberg, Tim Burtron e Greta Thunberg, ma anche geni della storia come Alan Turing, Darwin, van Gogh, Albert Einstein, Tim Burton, Hichcock e addirittura Michelangelo Buonarroti.