Oggi è il solstizio d’estate
Oggi ci godremo il giorno più lungo dell'anno: i raggi solari scalderanno la superficie del nostro Pianeta per il tempo massimo possibile e la notte sarà la più breve che ricorderemo per i prossimi 364 giorni. Da oggi in poi, anche se il calendario segna finalmente l'ingresso dell'estate, le giornate inizieranno gradualmente ad accorciarsi: ma non c'è niente da temere, dato che che ce ne accorgeremo tra un bel po' e, probabilmente, quando non sarà già più di tempo di andare al mare!
Non un giorno, ma un preciso istante
Il solstizio non è un giorno bensì un solo, preciso momento: il momento in cui il Sole raggiunge il punto di declinazione massima nel suo moto apparente lungo l'ellittica. Il piano dell'orbita terrestre e l'asse di rotazione del nostro Pianeta, infatti, come è noto non si intersecano perpendicolarmente bensì con un angolo che misura circa 23,5 gradi. Questo determina il fatto che la Stella appaia ogni giorno un po' più alta sull'orizzonte a partire dal solstizio invernale (punto di altezza minima): l'altezza massima, quindi, viene raggiunta nel mese di giugno, talvolta nella data del 20, talvolta del 21. Quest'anno il momento preciso è il 21 giugno alle ore 10:51 (orario UTC). Va ricordato che, naturalmente, il discorso è invertito per chi si trova nell'altro emisfero che, oggi, sperimenterà la giornata più breve dell'anno.
In occasione del solstizio, il Sole non tramonterà mai sull'orizzonte delle terre collocate al di sopra del circolo polare: tale fenomeno prende il Sole di mezzanotte. Nei luoghi che si trovano molto più a Sud, invece, posti lungo la linea del tropico del Cancro, il Sole sarà allo zenit, ossia perpendicolare alla linea del mezzogiorno.
Un momento di passaggio
Atteso con gioia da chi consacra questa giornata a rituali di passaggio che affondano le radici in culture antiche e remote, il solstizio estivo è stato considerato per millenni un momento speciale delle esistenze di ciascuno: nella cultura cristiano-occidentale è strettamente connesso ai rituali e alle celebrazioni per la notte di San Giovanni che, il 24 di giugno, conclude i tre giorni in cui il sole è stato "fermo" sull'orizzonte. La stessa origine del nome "solstizio", infatti, fa riferimento all'aspetto statico che la nostra Stella prende sull'orizzonte in occasione di questo fondamentale momento.
La festività di San Giovanni è, infatti, perfettamente speculare a quella del Natale: il Battista è il solo Santo del quale si celebri il giorno di nascita, esattamente come accade al Cristo. I due cugini, dunque, sono posti a tutela delle due "porte" attraverso le quali il Sole deve passare: quella del solstizio invernale, che porta alla rinascita dell'astro, e quella del solstizio estivo, che ne determina il progressivo invecchiamento e declino. Ciascuno dei due momenti, inevitabilmente, ha sempre necessitato di una protezione "speciale": fondamentale affinché il Sole potesse compiere il proprio percorso indisturbato e continuare a vegliare sulle nostre esistenze che da esso dipendono in maniera irrinunciabile.