video suggerito
video suggerito

Occhi al cielo per le Orionidi, stelle cadenti d’ottobre

Lo spettacolo regalato dai detriti della cometa di Halley raggiungerà il suo picco nella notte tra sabato 20 e domenica 21 ottobre.
A cura di Redazione Scienze
220 CONDIVISIONI
cometa di halley

È uno degli eventi "stellari" più attesi dell'autunno e questo fine settimana, condizioni meteorologiche permettendo, sarà visibile ad occhio nudo in tutta la sua brillantezza da quasi tutti i luoghi del mondo: si tratta dello sciame meteorico delle Orionidi, già visibile a partire dal 16 di ottobre e fino al 23, ma che raggiungerà il suo picco nella notte tra sabato e domenica donando a tutti l'opportunità di alzare gli occhi al cielo per godere della meraviglia delle stelle cadenti di ottobre, certamente meno note di quelle di agosto, le Perseidi, ma ugualmente in grado di far sognare.

La pioggia meteorica dell'autunno è un regalo generato dai detriti di Halley, probabilmente la più nota e una tra le più brillanti tra le Comete periodiche, colei che ha salutato la Terra l'ultima volta nel 1986 e che vi farà ritorno soltanto nel 2061. Nel percorrere la sua orbita, infatti, Halley rilascia principalmente gas e polveri: quando la Terra passa attraverso questa "coda", tali detriti si infiammano a contatto con la sua atmosfera dando vita a quel brillante fenomeno che chiamiamo «stelle cadenti». Dalla stessa cometa di Halley, in maggio, viene originato lo sciame delle Eta Aquaridi. Il nome Orionidi è dovuto al fatto che lo sciame meteorico sembra provenire, in base alla sua posizione nei cieli, dalla stella Betelgeuse, la seconda più brillante della costellazione di Orione dopo Rigel.

Tutto sta, dunque, nel guardare verso Orione che, del resto, è una delle costellazioni più facilmente osservabili e riconoscibili, anche in ambienti dove l'inquinamento luminoso è massicciamente presente, grazie alla luminosità intensa di molte tra le stelle che la formano e in virtù del fatto che si trovi in prossimità dell'equatore celeste. Si potrà anche fare a meno tranquillamente di telescopi e binocoli e, soprattutto, si potrà beneficiare del fatto che la Luna raggiungerà il suo primo quarto soltanto nella serata di lunedì, non contrastando così con la sua luce la possibilità di godere dello spettacolo: oltretutto non sarà neanche indispensabile restare svegli tutta la notte perché intorno alla mezzanotte il fenomeno sarà al suo massimo, consentendo di osservare fino a venticinque meteore l'ora. Da non perdere, per chiunque abbia desideri da esprimere o voglia, semplicemente, ammirare l'incanto offerto dalla natura.

220 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views