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Occhi al cielo per la Luna Rosa: quando vederla e perché si chiama così

Le tribù dei nativi americani, non avendo il calendario Giuliano, suddividevano l’anno e le stagioni in base alle fasi lunari: ecco perché il plenilunio di aprile si chiama ‘Luna Rosa’.
A cura di Andrea Centini
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Alle 8:09 di domani martedì 11 aprile si completerà il ciclo lunare in atto, avviato con la Luna Nuova dello scorso 28 marzo, ed entreremo così nel Plenilunio di aprile, che prende il nome di ‘Luna Rosa'. Prima di fantasticare sul fascino di un evento astronomico peculiare, dobbiamo purtroppo darvi una delusione: la Luna Piena di domani si presenterà infatti nel tradizionale bianco-giallognolo, poiché nonostante il nome sibillino, il colore non c'entra affatto con questa definizione.

Si chiama così a causa di un'antica tradizione dei nativi americani, e più nello specifico delle popolose tribù degli Algonchini, che vivevano in un'ampia fascia di terra tra il New England e il Lago Superiore. Il plenilunio di aprile è ‘rosa' poiché in questo periodo in America del Nord fioriscono i fiori Phlox o flox, caratterizzati da questo specifico colore. I nativi americani non utilizzavano il calendario Giuliano, ma si basavano sulle fasi lunari per suddividere l'anno in mesi e stagioni, che associavano ad eventi ricorrenti come fioriture, raccolti o comportamenti animali. Tra le altre tribù di ‘indiani d'America' il plenilunio di aprile è noto anche col nome di Luna delle uova, Luna del pesce o Luna dell'erba che nasce, ma la terminologia scelta dagli Algonchini è quella più accreditata e diffusa poiché essi erano (e lo sono tuttora) i più numerosi.

Nonostante la Luna Rosa di aprile non abbia questo colore, ciò non significa che il nostro satellite non possa prendere una tonalità diversa da quella bianca/giallastra alla quale siamo abituati, e che vedremo anche nel cielo serale di domani. Il caso più interessante è quello della ‘Luna Rossa', un fenomeno associato alle eclissi lunari e dovuto alla specifica rifrazione della luce solare scaturita all'allineamento peculiare con la Terra e il Sole, che determina una perdita di brillantezza.

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