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Obesità, nuova super terapia sperimentale brucia grassi e riduce l’appetito: come funziona

Un team di ricerca internazionale ha fatto perdere il 12% del peso a topi obesi trattandoli con un nuovo super farmaco a duplice azione: imita l’effetto brucia-grassi del freddo e riduce l’appetito come la nicotina. Il composto ha anche migliorato il metabolismo dei roditori ed eliminato l’intolleranza al glucosio, una condizione che normalmente precede il diabete. Saranno necessari ulteriori test prima delle verifiche sull’uomo.
A cura di Andrea Centini
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Creata in laboratorio una nuova super terapia contro l'obesità, basata sulla combinazione di due sostanze che mimano l'azione “brucia-grassi” del freddo e quella che ferma l'appetito della nicotina. A metterla a punto un team di ricerca internazionale guidato da studiosi dell'Istituto di ricerca sul diabete e la rigenerazione presso l'Helmholtz Zentrum di Monaco, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Università di Maastricht (Olanda), dell'Università Monash (Australia) e dell'Università di Copenaghen.

Gli scienziati, guidati dal professor Matthias H. Tschöp, erano alla ricerca di un prodotto farmacologico in grado di imitare alcuni effetti del nuoto invernale e del fumo, con l'obiettivo di modificare il metabolismo di topi affetti da obesità per favorire sia il consumo di energia che la riduzione dell'appetito. Come primo obiettivo Tschöp e colleghi sono andati a caccia dei “recettori del freddo” già emersi da passati studi sul nuoto invernale; questi recettori, infatti, in presenza del freddo attivano il grasso bruno dell'organismo che brucia energia. Durante l'indagine ne hanno individuato uno di loro interesse, il TRPM8, ma soprattutto hanno trovato la sostanza in grado di attivarlo: l'icilina. Questo recettore non si trova però nel grasso bruno, ma sulla pelle, dove invia un segnale al cervello che a sua volta innesca l'azione del tessuto adiposo.

L'effetto ottenuto con il solo TRPM8 non era soddisfacente per la perdita di peso, per questo hanno indagato sul recettore nicotinico alfa3beta4, così chiamato poiché si lega alla nicotina, sostanza nota per ridurre l'appetito. Dopo un'accurata ricerca hanno trovato nel dimetilfenilpiperazinio (DMPP) il composto che cercavano in grado di interfacciarsi col recettore.

Mescolando il DMPP e l'icilina hanno ottenuto un farmaco che hanno somministrato ad alcuni topi obesi; dopo 20 giorni dall'inizio della terapia i roditori non solo hanno perso il 12 percento del peso, ma il loro metabolismo è migliorato ed è scomparsa anche l'intolleranza al glucosio, una condizione che spesso precede il diabete. Un simile medicinale, che andrà sperimentato a fondo prima di poterlo avviare ai primi test clinici (sull'uomo), potrebbe aiutare le persone a perdere peso ma anche contrastare patologie metaboliche alla stregua del diabete, sempre più diffuso. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature Communications.

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