Nuovo studio su Covid conferma il delirio tra i primi sintomi di malattia
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Jama Network Open conferma le manifestazioni di delirio tra i primi sintomi di infezione da coronavirus Sars-Cov-2. La possibilità che lo stato confusionale acuto potesse rappresentare un marker precoce di Covid-19 è stata al centro del dibattito scientifico degli ultimi mesi, con una prima prova scientifica arrivata da una ricerca recentemente pubblicata sul Journal of Clinical Immunology and Immunotherapy.
Nuovo studio conferma il delirio tra i primi sintomi di Covid
A supportare la tesi secondo cui questo genere di manifestazioni può rivelare anticipatamente l’infezione da Sars-Cov-2, in particolare nei pazienti più anziani, è il team di ricerca della professoressa della Harvard Medical School Sharon Inouye, direttrice del Centro per l’invecchiamento cerebrale dell’Hinda e l’Istituto Arthur Marcus for Aging Research del Herbrew SeniorLife di Boston, nel Massachusetts.
La professoressa Inouye e i suoi colleghi hanno esaminato i dati clinici di 817 pazienti di età pari o superiore ai 65 anni cui è stata diagnosticata l’infezione da Sars-Cov-2. Gli studiosi hanno osservato che quasi un terzo dei pazienti aveva mostrato uno stato di delirio nel corso della prima visita in pronto soccorso e che il delirio era il principale sintomo per cui avevano richiesto il ricovero in ospedale nel 16% dei casi. In aggiunta, i ricercatori hanno inoltre constatato che il 37% dei pazienti non presentava alcun sintomo comune di Covid-19, come tosse o febbre. Complessivamente, il delirio rappresentava il sesto sintomo più frequente in tutti i pazienti.
Nell’insieme, i risultati della ricerca hanno dunque indicato l’importanza clinica di includere il delirio nell’elenco dei marker precoci di infezione: “Questo studio – ha fatto notare Inouye – dimostra che il delirio non è solo un sintomo comune di Covid-19 ma può essere anche il sintomo principale e forse l’unico segno precoce di infezione nelle persone anziane. Pertanto dovrebbe essere considerato un importante sintomo di Covid-19”.