Nuovo rapporto sugli UFO, l’esperto: “Parziale, ma che apre una nuova era per l’ufologia”
Venerdì 25 giugno l'intelligence americana ha consegnato al Congresso l'attesissimo rapporto sugli UFO, o meglio, sui fenomeni aerei non identificati (UAP) rilevati nello spazio aereo degli Stati Uniti negli ultimi venti anni. Dei 144 incidenti analizzati nel documento, soltanto per uno è stata identificata con certezza l'origine, ovvero un pallone aerostatico sgonfio; per tutti gli altri, sottolineano gli esperti della Task Force UAP del Dipartimento della Difesa, non è stato possibile fornire una spiegazione a causa della carenza di dati e dei metodi di rilevamento. Tra le ipotesi sul tavolo per spiegare questi misteriosi UAP, termine introdotto per allontanare l'accezione negativa e popolare che circonda quello di UFO, vi sono tecnologie sperimentali degli stessi americani (non note agli osservatori) o sofisticati droni spia di Paesi stranieri. Il rapporto non esclude a priori la possibilità che possa trattarsi di tecnologia extraterrestre, ma ciò non significa affatto che siamo innanzi agli alieni, come in molti hanno fantasiosamente dedotto dalla lettura del rapporto. Per saperne di più su questo documento abbiamo contattato Giuseppe Stilo, membro del CICAP (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze) e autore di diversi libri dedicati all'ufologia. Ecco cosa ci ha raccontato.
Signor Stilo, lei segue da molti anni il tema degli UFO; cos'è che l'ha stupita di più del nuovo rapporto pubblicato negli USA?
Come scettico non mi aspettavo granché, ma devo dire che è ancora meno di quello che pensavo. È estremamente stringato, è quello che gli americani chiamano un executive summary, un sunto, insomma. Non è ciò che ci si aspettava in quanto a considerazioni, conclusioni etc etc, che fossero di un tipo o di un altro. In realtà è un tipo di testo di carattere burocratico che dà delle indicazioni per il futuro e chiede soprattutto una cosa per fare meglio il proprio lavoro: soldi, fondi, stanziamenti. E li chiede al Congresso in questo modo: “Guardate che il Dipartimento della Difesa secondo noi dovrebbe destinare più soldi a questa attività di indagine, perché così riusciamo a spiegare meglio i fenomeni”. Il risultato è che alla fine della stessa giornata in cui è stato presentato e reso pubblico questo sommario il sottosegretario alla Difesa ha autorizzato la pianificazione della nuova iniziativa e dunque della spesa. Quindi c'è tutto un procedimento burocratico molto concreto e ci dice perché questo documento è fatto così. È una cosa meno semplice di quello che sembra, però detto in soldoni, la montagna ha partorito un topolino.
Il rapporto fa riferimento a 143 fenomeni inspiegabili. Funzionari del governo indicano che non se ne comprende il sistema di propulsione e che esso non può essere spiegato nemmeno con le tecnologie sperimentali. Inoltre per diversi casi non saremmo nemmeno innanzi ad anomalie della strumentazione, poiché gli UAP sono stati intercettati da più sensori. Cosa può dirci al riguardo?
Questo documento sembra essere stato compilato da più persone e infatti contiene delle contraddizioni. Riguardo a quello che si dice sugli aspetti più spinti del rapporto, assieme alla mia cara amica Sofia Lincos ho pubblicato un'analisi più ampia sul sito queryonline del CICAP. Mi permetto di leggere qualche riga di due passaggi che ho tradotto e che secondo me fanno capire una cosa e poi il suo contrario. In un punto questo rapporto dice: “In un numero limitato di incidenti le descrizioni degli UAP riferiscono caratteristiche di volo insolite”. Ma dopo si sottolinea che “queste osservazioni potrebbero essere il risultato di errori commessi dai sensori, di problemi di trasmissione dati o di errori percettivi dell'osservatore”, dunque richiedono “una ulteriore analisi”. “La nostra analisi dei dati – prosegue il rapporto – supporta la teoria che se e quando i singoli incidenti UAP saranno risolti, essi ricadranno in una di queste cinque categorie esplicative potenziali: vari tipi di oggetti volanti convenzionali, fenomeni atmosferici naturali, programmi di ricerca governativi o privati statunitensi, sistemi stranieri potenzialmente ostili e un insieme di altre cause”. In questo linguaggio io non vedo riferimenti a tutti questi UFO, per non dire altro. Loro dicono che non sono riusciti a spiegare i casi perché il metodo con cui sono stati raccolti i dati fino ad adesso e la loro insufficienza non ha permesso di formulare spiegazioni. In pratica, c'è bisogno di più fondi e più mezzi per comprendere meglio i fenomeni. Quindi non dice delle cose folli, dal mio punto di vista, dice cose ragionevoli. Ma per dire che questo documento indica che gli americani ammettono l'esistenza degli UFO ci vuole tanta, tanta buona volontà. Mettiamola così.
Restano comunque diversi aspetti oscuri su questi avvistamenti
Il rapporto è un sommario di un qualcosa, di una parte più grossa che è classificata, segreta, dunque non accessibile a tutti. Cosa che naturalmente dà l'occasione a chi crede a UFO o a chissà cos'altro per dire che è lì dentro che ci sono i veri dati, le cose eccezionali e incredibili. Naturalmente senza averlo in mano non possiamo dire nulla, per una questione di logica, ma è stato detto con chiarezza che il motivo per cui questa parte è riservata – ed è un problema per la valutazione, naturalmente – è dovuto al fatto che contiene indicazioni relative alle modalità, ai sistemi e ai sensori che sono stati utilizzati per rilevare i fenomeni. Dunque, se io nell'analisi completa dico che è stato utilizzato un certo tipo di sensori radar o di altro genere, è ovvio che si tratta di notizie non divulgabili. Non più tardi di ieri è stato interrogato l'ente che ha prodotto il rapporto sulla parte riservata. L'ente ha confermato che sono informazioni non divulgabili ma, testualmente, la parte pubblica – cioè il sommario – è coerente con il contenuto di quella classificata. Inutile dire che chi crede agli UFO ci vede un legame e su questo non c'è niente da fare. Chi veramente ha convinzioni di tipo cospirazionistico non si fida di niente e di nessuno, me compreso, e non c'è nulla da fare.
Nel rapporto viene specificato che gli incidenti si concentrano attorno ad aree sotto il controllo dei militari, per il semplice fatto che è lì che sono presenti i sensori in grado di rilevarli. Dunque gli UAP potrebbero essere molto più comuni di quel che si crede.
Anche questo è un punto toccato da questo sommario. Loro dicono che effettivamente i casi che sono stati raccolti, dal 2004 in avanti, sono concentrati soprattutto intorno a grandi poligoni e basi militari di cui gli Stati Uniti dispongono grazie all'estensione geografica. Indicano che hanno rilevato questo aspetto, ma naturalmente la presenza così intensa in queste aree è dovuta alla quantità di sensori altamente sofisticati in grado di rilevare i fenomeni. In pratica, una conseguenza del fatto che si dispone degli strumenti adatti. Senza telescopio io le stelle lontane non riesco a vederle. Questo non vuol dire molto, ma certamente ci vorrebbero i dati relativi ai casi. Come era prevedibile, stanno già cominciando a circolare in rete dei falsi in cui vengono presentati foto, filmati di ciò che sarebbe contenuto nella parte secretata del documento. Quindi aspettiamoci di tutto nelle prossime settimane e nei prossimi mesi sulla rete, sui social, perché ne tireranno fuori di tutti i colori.
Dobbiamo aspettarci anche ulteriori rapporti che diano spiegazioni più approfondite e concrete sulla natura di questi UAP?
Come dicevamo all'inizio, nel rapporto si è comunicato al Congresso la necessità dei soldi. Ed è quello che è successo, perché il sottosegretariato alla Difesa ha subito annunciato che si passerà alla implementazione di una struttura più grande per occuparsi della questione. Forse per la prima volta nella lunga storia dell'interesse dei militari americani per gli UFO sarà direttamente alle dipendenze del Dipartimento della Difesa, mentre prima erano coinvolti altri enti. Dunque la risposta è sì, sicuramente questo è l'inizio di una nuova fase nella storia del mito degli UFO, che nei prossimi mesi, anni, ce ne riserverà delle belle. Dunque c'è un grande futuro per l'ufologia e c'è il grande ritorno dell'interesse dei militari per gli UFO, un classico all'inizio di questa storia, uno dei grandi motori a spingere l'interesse dell'opinione pubblica sulla faccenda. Dunque ci sono sviluppi in vista di ogni genere.