Nuovo coronavirus simile alla SARS è arrivato in Europa
È presto per preoccuparsi, ma le autorità sanitarie stanno tenendo sotto stretta osservazione un nuovo coronavirus che si è diffuso negli ultimi mesi nei paesi arabi con sintomatologie molto simili a quelle della SARS, che nel 2003 uccise 800 persone nel mondo, con decine di migliaia di casi. I sintomi, nello specifico, sono seri problemi respiratori e insufficienza renale Al momento non è chiaro se il virus sia davvero capace di diffondersi tra gli esseri umani. Pare che sia stato contratto, nei pochi casi accertati, circa dieci, da contatti con deiezioni di cammelli o pipistrelli, sempre in aree come il Pakistan o l’Arabia Saudita. Da questi paesi veniva l’uomo ricoverato alla fine di gennaio all’ospedale di Manchester, per poi essere trasferito a Birmingham, dove si trova attaccato a un respiratore.
Intervistato da New Scientist, il responsabile malattie respiratorie dell’Agenzia per la protezione sanitaria inglese, John Watson, sostiene che al momento la diffusione è sotto controllo. Il nuovo coronavirus sarebbe emerso lo scorso aprile, quando 11 persone, tra cui otto sanitari, in Giordania, sono stati ricoverati per una grave pneumonia. Le analisi non mostrarono la presenza di agenti patogeni noti all’epoca, ma quando a settembre è stato possibile isolare il nuovo virus da pazienti con analoghi sintomi in Qatar e Arabia Saudita si è scoperto che due dei sanitari giordani ricoverati in aprile, nel frattempo deceduti, avevano effettivamente contratto lo stesso virus.
Si tratta comunque di un virus elusivo. Secondo l’OMS, diversi paesi europei sono in condizione di poter effettuare analisi sui pazienti per individuarlo, ma è difficile che il test venga effettivamente svolto: nella maggior parte dei casi i pazienti sono ricoverati per complicazioni legate all’influenza, anche perché il nuovo coronavirus e il virus influenzale spesso viaggiano in coppia. Così accadde anche con la SARS. In quel caso il virus aveva fatto il salto di specie passando da un pipistrello a un essere umano. In questo momento non è ancora chiaro se il nuovo coronavirus sia anche in grado di essere trasmesso da uomo a uomo. I casi di persone infettate che lavoravano insieme o di una stessa famiglia, com’è accaduto in Giordania e in un caso in Arabia Saudita, potrebbero essere dovuti a un contatto con la stessa fonte ambientale d’infezione, e non a un contagio interumano.