Nuova terapia anti COVID basata su aerosol abbatte del 79% il rischio di malattia grave
Un nuovo trattamento sperimentale basato su un aerosol ha abbattuto del 79 percento il rischio che i pazienti contagiati dal coronavirus SARS-CoV-2 potessero sviluppare la forma grave dell'infezione (COVID-19). Nello specifico, la terapia ha ridotto sostanzialmente la necessità di dover ricorrere alla ventilazione meccanica e la dispnea – la difficoltà respiratoria –, inoltre i pazienti trattati hanno mostrato una probabilità doppia di recuperare rispetto a quelli cui era stato somministrato un placebo.
La terapia si basa su un farmaco chiamato SNG001 prodotto dalla Synairgen, una società di biotecnologie specializzata nella scoperta e nello sviluppo di nuovi farmaci, fondata dai professori Stephen Holgate, Donna Davies e Ratko Djukanovic dell'Università di Southampton (Regno Unito). Il principio attivo del SNG001 è l'interferone beta, una proteina appartenente alle citochine che viene prodotta dalle cellule durante l'aggressione di un virus (si chiama interferone proprio perché è legato all'interferenza causata dalla presenza del patogeno nella cellula). Negli scorsi giorni la ricerca “Impaired type I interferon activity and inflammatory responses in severe COVID-19 patients” pubblicata su Science e guidata da scienziati dell'istituto Pasteur ha dimostrato che i pazienti più gravi contagiati dal coronavirus avevano minori concentrazioni di interferone beta 1 nel sangue. Ciò può spiegare l'efficacia della nuova terapia.
Gli scienziati dell'Università di Southampton hanno condotto uno studio di fase II in doppio cieco (controllato con placebo) coinvolgendo 101 pazienti contagiati dal coronavirus, tutti ricoverati in diversi ospedali del Regno Unito tra il 30 marzo e il 27 maggio 2020. Una parte dei pazienti è stata trattata col SNG001, ricevendo l'interferone beta per inalazione, mentre il gruppo di controllo ha ricevuto il placebo. Come indicato, chi ha ricevuto il farmaco di Synairgen ha presentato un rischio sensibilmente ridotto di sviluppare la forma grave della COVID-19, di sperimentare dispnea e altre complicanze. “Siamo tutti contenti dei risultati dello studio annunciati oggi, che hanno dimostrato come SNG001 ha notevolmente ridotto il numero di pazienti ospedalizzati con COVID-19 ospedalizzati che dalla necessità di ossigeno sono passati alla ventilazione”, ha dichiarato in un comunicato stampa Richard Marsden, CEO di Synairgen. “Ha anche mostrato che i pazienti che hanno ricevuto SNG001 avevano almeno il doppio delle probabilità di riprendersi, al punto che le loro attività quotidiane non erano state compromesse dall'infezione da SARS-CoV-2. Inoltre – ha proseguito lo scienziato – SNG001 ha ridotto significativamente la dispnea, uno dei principali sintomi della forma grave della COVID-19”.
Sottolineiamo che al momento si tratta di uno studio preliminare (non ancora sottoposto a revisione paritaria) che ha coinvolto un piccolo numero di pazienti, ciò nonostante i risultati ottenuti sono estremamente promettenti, e potrebbero rivoluzionare i protocolli per la gestione dei pazienti contagiati dal SARS-CoV-2. “I risultati confermano la nostra convinzione che l'interferone beta ha un enorme potenziale come farmaco da inalazione in grado di ripristinare la risposta immunitaria del polmone”, ha dichiarato Tom Wilkinson, professore o medicina respiratoria all'Università di Southampton. SNG001 è stato in grado di “migliorare la protezione, accelerare il recupero e contrastare l'impatto del virus SARS-CoV-2”, ha aggiunto l'esperto. Per le conferme sarà necessario attendere i risultati di studi più approfonditi con un maggior numero di partecipanti, ma le premesse sono considerate estremamente valide. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sul sito della Synairgen.