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Nuotiamo in un mare inquinato (da noi): la metà delle coste italiane è ‘fuori legge’

Il mare italiano è inquinato a causa della maladepurazione e della nostra pigrizia e incapacità di gestire in maniera intelligente i rifiuti (buttarli nella spazzatura e non abbandonali in spiaggia). I dati di Goletta Verde di Legambiente ci mostrano la situazione del nostro Paese che, come possiamo immaginare, non è certo positiva.
A cura di Zeina Ayache
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Il 48% dei campioni analizzati da Legambiente su 15 regioni costiere italiane è risultato ‘fortemente inquinato' e ‘inquinato'. La causa? La mala depurazione. Imbarazzanti anche le quantità di rifiuti trovati: in pratica non siamo in grado di buttare ciò che non ci serve nella spazzatura, ma preferiamo lasciare i nostri resti non biodegradabili direttamente sulla sabbia delle spiagge. Il ritratto di noi italiani in relazione alle nostre coste non è certo positivo e non possiamo continuare a girarci dall'altra parte.

Goletta Verde e i dati allarmanti. La situazione italiana ci viene raccontata da Legambiente che, con Goletta Verde, ha monitorato 216 punti campionati in 15 regioni italiane dalla Liguria al Friuli Venezia Giulia, per comprendere quanto il nostro mare sia inquinato. “Solo il 52% dei 261 punti campionati dai tecnici nelle 15 regioni costiere italiane, infatti, è risultato entro i limiti di legge; il restante 48% è invece "fortemente inquinato” (39%) e "inquinato” (9%) e la causa di questi risultati è sicuramente da attribuire alla mala depurazione di cui ancora soffrono vaste aree del nostro Paese e per la quale l’Unione europea ci ha presentato un conto salatissimo”, così parla chiaramente Legambiente che ci ricorda che il nostro Paese è oggetto di ben due condanne e di una terza procedura di infrazione che riguardano 909 agglomerati urbani di cui il 25% in Sicilia, il 16% in Calabria e il 13% in Campania.

La mala depurazione. In poche parole, quando andiamo al mare e ci tuffiamo, nuotiamo in acque che al 50% di probabilità sono inquinate e tutto questo a causa della maladepurazione, che ci è costata 25 milioni di euro di multa a quali dobbiamo aggiungerne altri 30 milioni ogni sei mesi finché non decideremo di metterci realmente in regola. I punti più inquinati? “Le foci dei fiumi, dei canali, dei corsi d’acqua e di scarichi sospetti e di altri punti critici rappresentano il 57% dei punti campionati dai tecnici di Goletta Verde e sono i luoghi dove si concentrano le maggiori criticità: su 149 foci monitorate, 106 (il 71%) sono risultate "fortemente inquinate” (il 61%) e "inquinate” (il 10%). Il 43% dei punti campionati sono, invece, spiagge” fa sapere Legambiente.

Spazzatura ovunque. Su 78 spiagge monitorate da Legambiente nel 2018, sono stati trovati oltre 50.000 rifiuti pari a 620 rifiuti ogni 600 metri: in poche parole prendiamo il sole sulla spazzatura quando siamo al mare. Se noi cittadini forse non possiamo fare moltissimo per la mala depurazione di cui devono occuparsi le istituzioni con controllo severi, possiamo però fare la differenza quando andiamo al mare e non ci vuole un grande sforzo fisico o psicologico. Il segreto è: quando utilizziamo o mangiamo qualcosa in spiaggia, i resti e i rifiuti li mettiamo tutti dentro ad un sacchetto da buttare poi nella spazzatura. Non è difficile. Solo chi è particolarmente ignorante (perché non sa quali siano le conseguenze dell'abbandono di rifiuti in natura), menefreghista e pigro non riesce a svolgere un compito tanto semplice.

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