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Covid 19

No, stare vicino a chi ha ricevuto il vaccino anti Covid non altera il ciclo mestruale

Sui social network si sta diffondendo una nuova fake news sul vaccino anti Covid; la semplice vicinanza a un vaccinato, secondo l’assurda bufala, sarebbe in grado di influenzare il ciclo mestruale. Si tratta di pura disinformazione scientifica, ma che sta avendo molto seguito. Ecco perché è assolutamente impossibile che si verifichi un evento del genere.
A cura di Andrea Centini
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Sembra assurdo dover affermare che stare semplicemente vicino a qualcuno che ha ricevuto un vaccino non comporta alcun rischio per nostra la salute direttamente legato all'inoculazione del farmaco. Eppure sui social network si sta diffondendo la convinzione che la sola vicinanza dei vaccinati anti Covid possa alterare e interrompere il ciclo mestruale nelle donne. Si tratta di una fake news talmente ridicola che si stenta a credere che qualcuno possa avervi “abboccato”, ciò nonostante, poiché la notizia è stata diffusa su profili social di disinformazione seguiti da centinaia di migliaia di cosiddetti follower, sono tantissime le persone in cui è stato instillato il dubbio. Per comprendere quanto si sia diffusa questa bufala, basti pensare che in una scuola privata nell'elegante “Design District” di Miami, la Center Academy, è stato raccomandato agli insegnanti vaccinati di non avvicinarsi agli studenti perché “ci sono casi di tre donne con cicli mestruali alterati dopo aver trascorso del tempo con una persona vaccinata”. Al momento non ci sono evidenze scientifiche nemmeno sul fatto che il vaccino possa influenzare in qualche modo le mestruazioni delle donne vaccinate.

Questa situazione grottesca ha spinto diversi esperti americani non solo a rassicurare sulla totale infondatezza del suddetto rischio, ma anche a fornire una spiegazione scientifica sul perché non è assolutamente possibile che i vaccinati possano in qualche modo spargere composti del vaccino in grado di influenzare la nostra salute, ciclo mestruale compreso. I vaccini già approvati per l'uso di emergenza, sia quelli a mRNA (il BNT162b2/Tozinameran di Pfizer-BioNTech e l'mRNA-1273 di Moderna-NIAID) che quelli a vettore virale (il VaxZevria di AstraZeneca e l'Ad26.COV2.S di Johnson & Johnson) sono progettati per immettere nel nostro organismo l'informazione genetica della proteina S o Spike del coronavirus SARS-CoV-2 e spingere le cellule a produrla. Una volta generata, la proteina viene riconosciuta dal nostro sistema immunitario e classificata come “nemica”, attivando tutti i meccanismi biologici alla base dell'immunizzazione. In questo processo non c'è alcun composto del vaccino che può essere trasmesso all'esterno dai vaccinati, tanto meno uno di creare danni a chi ci sta vicino.

“Trasferire qualsiasi cosa dal vaccino da una persona all'altra non è possibile. Semplicemente non è biologicamente possibile”, ha dichiarato al New York Times la professoressa Emily Martin, epidemiologa di malattie infettive presso la Scuola di Salute Pubblica dell'Università del Michigan. Del resto la proteina e gli eccipienti del vaccino non si replicano (o perlomeno non dovrebbero, tenendo presente il grave caso di non conformità rilevato nel vaccino Sputnik V da scienziati brasiliani), non si tratta di microorganismi che si moltiplicano e diffondono da una persona all'altra, proprio come fa il patogeno responsabile della pandemia che stiamo vivendo. In realtà, i composti del vaccino non si spostano nemmeno dal braccio in cui sono stati inoculati. “Vengono iniettati nel tuo braccio, ed è lì che rimangono”, ha specificato al New York Time la professoressa Jennifer Nuzzo, epidemiologa esperta di vaccini dell'Università Johns Hopkins. “L'mRNA viene assorbito dalle cellule muscolari vicino al sito dell'iniezione, le cellule lo usano per produrre quella proteina, il sistema immunitario impara a riconoscere la proteina Spike e si sbarazza di quelle cellule. Non è qualcosa che entra in circolo”, ha chiosato l'esperta. Fra l'altro l'RNA messaggero è noto per la sua delicatezza e si disgrega in pochissimo tempo anche nel nostro organismo.

Anche l'infettivologa Céline Gounder del Bellevue Hospital Center, membro della task force anti Covid della Casa Bianca, sottolinea che non c'è assolutamente “nulla da spargere”. “Le persone che diffondono il virus sono persone che hanno la COVID-19. Quindi, se vuoi impedire a te stesso o ad altri di diffondere il virus, il modo migliore per farlo è vaccinarti in modo da non contrarre la Covid”, ha aggiunto la scienziata, mettendo a tacere un'altra fake news relativa al fatto che i vaccinati sarebbero in grado di diffondere il coronavirus. Tutti gli esperti si sono scagliati contro questa spregevole ondata di disinformazione scientifica che rischia di generare sfiducia attorno alla campagna vaccinale, fondamentale per superare la catastrofica pandemia di COVID-19.

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