Nima e Dawa, gemelline siamesi, separate a Melbourne dopo super intervento di 6 ore

Due gemelline siamesi del Bhutan, Nima e Dawa Pelden, sono state separate con successo a Melbourne, in Australia, dopo un delicato intervento durato 6 ore. Le piccole, che hanno 15 mesi, erano unite per il torso e avevano il fegato in comune, ma l'equipe medica guidata dal dottor Joe Crameri, primario di chirurgia pediatrica presso il Royal Royal Children's Hospital, sono riusciti nell'impresa e le due piccole ora stanno bene.
“Non c'è niente di meglio in ogni operazione che essere in grado di andare dai genitori e dire ‘siamo stati in grado di prenderci cura di tuo figlio'”, ha dichiarato alla CNN il dottor Crameri. “Sono fiducioso che saranno in grado di riprendersi dall'operazione e vivere la propria vita”, ha aggiunto il professionista.
L'operazione di Nima e Dawa era prevista per il mese di ottobre, tuttavia, dopo il lunghissimo volo che la portate in Australia assieme alla madre, i medici hanno riscontrato alcuni problemi nutrizionali, quindi hanno deciso di posticipare l'intervento dopo un periodo di recupero e controlli.
La delicatissima operazione ha coinvolto un'equipe composta da 25 specialisti tra medici, infermieri e anestesisti, che si sono alternati al tavolo operatorio per separare le piccole e ricostruire i tessuti laddove necessario. Il timore maggiore era una possibile fusione di tratti intestinali, ma fortunatamente tutte le giunture individuate erano superficiali ed è stato possibile separare le bimbe senza alcuna complicazione.
A rendere possibile l'intervento è stata la fondazione Children First Foundation, un'organizzazione senza scopo di lucro con base proprio a Melbourne. Grazie alla sua promozione il caso di Nima e Dawa è stato preso a cuore dallo Stato di Victoria, che ha deciso di versare l'intera somma della costosa operazione, circa 220mila euro. Le gemelline separate ora “sorridono e sono felici”, ha dichiarato Crameri con soddisfazione alla stampa australiana. Durante l'attesa dell'intervento le piccole e la madre sono state ospitate presso le strutture della fondazione, ma non lasceranno l'Australia per almeno altri due mesi; dovranno infatti essere attentamente monitorate dai medici. Inoltre, non avendo potuto andare carponi come tutti i bimbi, non hanno sviluppato la muscolatura delle gambe, dunque dovranno seguire una lunga riabilitazione per recuperare il terreno perduto.