Nella Valle della morte spunta la vita, ma non c’è nulla da gioire
Alla vita basta poco per sorgere, anche in una valle di morte. Bastano tre temporali portati dalla furia del Niño per far sorgere fiori nella Death Vallery, la Valle della morte in California resa famosa da diversi film hollywoodiani. Mediamente su questo deserto piovo 50 millimetri di pioggia all'anno, con interi periodi di siccità. Quest'anno il meteo è stato più generoso e la terra ha raccolto con riconoscenza, custodendo il germe della vita per quattro mesi prima di far fiorire i primi boccioli. Il risultato? Adesso la Valle della morte è piena di fiori, di cui alcuni mai visti a memoria d'uomo in questa terra desolata.
Non che l'evento sia capitato solo quest'anno. In passato ci sono state altre stagioni favorevoli alla fioritura nel deserto, ma si tratta comunque di una coincidenza abbastanza rara. Un manto fiorito di queste proporzioni si ricorda soltanto nel 2005 e, prima ancora, nel 1998. Quello che tuttavia ha colpito quest'anno è la varietà delle specie sorte tra le intercapedini desertiche aperte dal sole. I fiori dominanti sono oggi quelli della geraea canescens, piante che somigliano alle margherite e che svettano dal ciglio della strada per farsi ammirare dagli automobilisti. Altre piante che colorano il paesaggio californiano sono la eremalche rotundifolia, un fiore con foglia viola con grandi punti rossi e il bianco "fantasma dell'asfalto", l'atrichoseris platyphylla.
Il fenomeno potrebbe diventare sempre più frequente se, come prevedono alcuni climatologi, il riscaldamento globale dovesse crescere, estremizzando di conseguenza i fenomeni atmosferici. Periodi di forte siccità alternati a mesi "monsonici" porteranno per alcuni mesi la vita laddove regna la morte. Eppure ci sarà davvero poco da gioire.