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Una misteriosa malattia sta accecando e uccidendo centinaia di uccelli

Alla condizione, rilevata per la prima volta a maggio, sono stati finora collegati almeno 325 casi di volatili malati o trovati morti nell’area di Washington, nel Maryland, in Virginia e West Virginia. Non ancora chiarite le cause del fenomeno, su cui sono attualmente in corso test ed indagini di Agenzie scientifiche federali e distrettuali.
A cura di Valeria Aiello
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Un uccello colpito dalla misteriosa malattia nell'area metropolitana di Washington / Credit: Leslie Frattaroli, NPS
Un uccello colpito dalla misteriosa malattia nell'area metropolitana di Washington / Credit: Leslie Frattaroli, NPS

Una misteriosa malattia, le cui cause non sono ancora state chiarite, sta colpendo centinaia di uccelli in diverse aree degli Stati Uniti. La maggior parte dei casi è stata rilevata nei dintorni di Washington, ma anche nel Maryland, in Virginia e West Virginia, dove alla condizione, riportata per la prima volta a maggio, sono state collegate almeno 325 segnalazioni di volatili malati o trovati morti con gonfiore agli occhi e secrezioni oculari che impediscono la visione.

Secondo quanto riportato dall’United States Geological Survey (USGS), l’Agenzia scientifica federale che, in collaborazione con il National Park Service e le Agenzie ambientali dei quattro Stati, sta conducendo indagini e test per risalire alle cause del fenomeno, gran parte degli uccelli presenta infiammazioni oculari con secrezioni impastate, “accompagnate da movimenti traballanti che suggeriscono problemi neurologici”.

Al momento, la malattia sembra colpire solamente i corvi e le ghiandaie azzurre, due specie che si trovano comunemente nella regione Medio-atlantica. “La condizione sembra essere abbastanza diffusa, e si sta anche estendendo per un periodo di tempo piuttosto lungo” ha affermato al Washington Post la veterinaria del Dipartimento delle risorse naturali della Virginia, Megan Kirchgessner.

Come precauzione, le Agenzie federali e distrettuali hanno chiesto agli abitanti delle aree interessate da questi eventi di rimuovere dagli spazi all’aperto mangiatorie e vasche per uccelli che potrebbero facilitare la trasmissione della malattia, sebbene al momento non sia stato confermato che si tratti di una malattia contagiosa o se sia dovuta alla presenza di particolari sostanze tossiche nell’ambiente. “In primavera e in estate, quando il cibo è abbondante, non c’è motivo per cui le mangiatoie siano fuori – ha aggiunto Kirchgessner – . Ad essere sinceri, specialmente in una situazione come questa, possono fare più male che bene”.

Come ulteriore precauzione, ai cittadini è stato chiesto di pulire le mangiatoie e le vaschette con candeggina al 10%, oltre che di evitare il contatto con uccelli selvatici e di indossare guanti monouso nel caso sia necessario toccarli. In attesa di chiarimenti, è stato inoltre raccomandato di non far avvicinare i propri animali domestici a volatili morti o che mostrano sintomi della malattia, e di contattare l’Agenzia federale o distrettuale qualora si ravvisi un caso. Nell’eventualità si debba rimuovere un volatile trovato morto, questo andrà sigillato in un sacchetto di plastica e smaltito con i rifiuti.

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