80 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Molecola batterica blocca l’infiammazione e protegge dallo stress: possibile un vaccino

Un team di ricerca internazionale guidato da scienziati americani ha dimostrato che un composto lipidico contenuto nel batterio Mycobacterium vaccae è in grado di bloccare il percorso infiammatorio e lo stress. Da questa molecola potrebbe essere possibile ottenere un super vaccino “antistress”.
A cura di Andrea Centini
80 CONDIVISIONI
Immagine

Un acido grasso identificato all'interno di un batterio potrebbe essere utilizzato per produrre un rivoluzionario vaccino antistress. A scoprire la molecola, chiamata acido 10 (Z) -exadecenoico e rinvenuta nel Mycobacterium vaccae, è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università del Colorado di Boulder, Stati Uniti, che hanno collaborato con i colleghi del Dipartimento di Biochimica e Biologia molecolare dell'Università di Debrecen Debrecen, dello University College di Londra dell'Università Thomas Jefferson di Philadelphia e di altri istituti.

Microbatterio benefico. Gli scienziati, coordinati dal professor Christofer A. Lowry, docente presso il Dipartimento di Fisiologia Integrativa e ricercatore del Centro per le Neuroscienze e per l'Esplorazione Microbica dell'ateneo americano, si sono concentrati sugli effetti del Mycobacterium vaccae, un microbatterio non patogeno che vive nel suolo. Studi precedenti avevano dimostrato in modelli animali che composti derivati da questo batterio – che vive e si nutre di “sporcizia” (saprofitico) – erano in grado di prevenire l'infiammazione e gli effetti legati allo stress, ma non si sapeva quale fosse la molecola artefice di questo prezioso beneficio.

La ricerca. Dopo aver purificato e isolato chimicamente alcuni composti, Lowry e colleghi hanno identificato nell'acido 10 ( Z ) -exadecenoico – un acido grasso libero di 1,2,3-tri [ Z -10-esadecenoil] glicerolo – ciò che cercavano. In parole semplici, questa molecola lipidica riesce a legarsi a particolari recettori chiamati “recettori attivati dal proliferatore perossisoma (PPAR)” e può inibire il percorso infiammatorio, perlomeno nelle cellule di topo e in quelle umane testate in laboratorio. Naturalmente è tutto da verificare se questo meccanismo potrà essere replicato “in vivo”, tuttavia Lowry gli scienziati sono ottimisti sul fatto che entro 10/15 anni si possa ottenere un vero e proprio vaccino per trattare disturbi mentali e prevenire lo stress post traumatico, in particolar modo in chi è impiegato in ambienti fortemente stressanti (soccorritori e soldati).

Evoluzione. Ma perché questi batteri riuscirebbero a proteggerci dall'infiammazione e dallo stress? Tutto sarebbe legato al fatto che l'essere umano si è evoluto nell'ambiente naturale assieme a questi microorganismi "amici" che forniscono protezione. Ma da quando ci siamo spostati nelle città e allontanati dall'ambiente naturale abbiamo spezzato questo naturale equilibrio, aumentando di fatto il rischio di patologie autoimmuni e allergie. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Psychopharmacology.

80 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views