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Allarme “buca sospetta” a Vedelago, ma non è “colpa” della meteora di Treviso (VIDEO)

Dopo il passaggio del bolide, i pompieri avevano invitato a segnalare la presenza di buche sospette nel caso in cui qualcosa del meteoroide fosse giunto al suolo. Oggi la prima segnalazione.
A cura di Redazione Scienze
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Ha intimorito gli abitanti e aperto qualche dubbio nelle analisi degli esperti. La meteora che ha attraversato i cieli del Veneto sopra al Trevigiano ha illuminato il cielo intorno alle 2.45 del mattino del 3 settembre, accompagnata da un forte boato. L'evidenza visiva del fenomeno ha inizialmente intimorito non solo gli spettatori, ma anche le autorità, tanto da portare i vigili del fuoco a invitare i cittadini alla segnalazione di "buche sospette", ovvero di possibili luoghi di impatto. A un giorno dall'accaduto, non erano stati rinvenuto indizi di impatto, né – ovviamente – si segnalavano danni a cose o persone. Questa mattina, tuttavia, un pensionato ha raccolto l'invito dei vigili e ha segnalato nel suo orto a Vedelago (Treviso) la presenza di un cratere di 60 centimetri di diametro. I pompieri hanno eseguito gli esami di routine, senza riscontrare anomalie.

La luminosità della meteora, in realtà, non segnalava un corpo di grandi dimensioni, ma quello che tecnicamente viene definito un "bolide", ovvero un meteorite particolarmente luminoso: “Una meteora – aveva spiegato l'esperto Maurizio Eltri – è ciò che si vede, cioè il fenomeno nel cielo. Il corpo che causa la scia è invece il meteoroide. Il meteoroide con il suo ingresso nell’atmosfera causa la ionizzazione dell’aria e quindi la scia e il rumore. Se una meteora è molto luminosa si chiama bolide”. All'Adnkronos Luciano Anselmo, ricercatore dell'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione del Cnr di Pisa, aveva precisato che "di solito, in questi casi, si tratta di bolidi del diametro di molto inferiore al metro che vengono poi vengono sbriciolati dall'impatto con l'atmosfera a quote relativamente elevate". Dimensioni ridotte, anche se – prosegue il ricercatore – "il boato fa pensare che si tratti di un corpo celeste di qualche chilo. Comunque molto piccolo".

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