Mers, primo decesso in Europa
La Mers, la Middle East Respiratory Syndrome, ha causato la prima vittima in territorio europeo. Il virus ha ucciso il 6 giugno un sessantacinquenne tedesco, che aveva contratto la Mers a febbraio durante una vacanza ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi. Si trattava di una delle persone infettate dal virus in Germania, per il quale era stato disposto l'isolamento a metà maggio. Il decesso è avvenuto in un ospedale di Ostercappeln, nella Bassa Sassonia. La Mers, che è più letale della Sars ma meno trasmissibile, ha causato circa 430 decessi nel mondo dal 2012 su 1.076 casi infezioni.
Il paese che oggi si trova maggiormente impegnato sul fronte della lotta a questo coronavirus è la Corea del Sud, che ha avviato un trattato sperimentale a base di plasma. Nel paese asiatico la Mers ha causato la morte di 19 persone e ad inizio mese il governo ha disposto la chiusura di circa 900 scuole per fermare il contagio. Intanto in due ospedali cominceranno i trial medici per verificare l'efficacia del trattamento sperimentale.
La Sindrome respiratoria del Medio Oriente è, come la Sars, un coronavirus che può causare sia comuni sintomi influenzali che disturbi letali (come del resto la stessa influenza "stagionale"). Disturbi gastrointestinali, respiratori e gravi crisi renali sono all'origine dei decessi da Mers. Il virus è stato classificato a settembre del 2012, quando venne contratto da un uomo di sessantotto anni della Corea del Sud di ritorno da una vacanza in Medio Oriente. L'Organizzazione Mondiale della Sanità, pur affrontando la malattia, ha sempre invitato a non ingigantirne la portata, precisando che al momento "non c'è una trasmissione sostenuta" e che pertanto non è necessario imporre alcuna restrizione ai viaggio verso i paesi mediorientali.