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Melanoma, un vaccino vegetale creato da italiani blocca il cancro in laboratorio

Un team di ricerca italiano ha scoperto un composto di origine vegetale in grado di bloccare un modello sperimentale di melanoma. La sostanza, chiamata Sulfavant, potrebbe diventare un vaccino immunoterapico per prevenire e curare diverse patologie.
A cura di Andrea Centini
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Un composto estratto da alghe marine e piante terrestri blocca la crescita di un modello sperimentale di melanoma, migliorando l'azione del sistema immunitario. La scoperta getta le basi per la creazione di un vaccino adiuvante di origine vegetale contro la diffusa forma di cancro della pelle, che soltanto in Italia colpisce circa 14mila persone ogni anno, in particolar modo nella fascia di età compresa tra i 35 e i 65 anni.

A determinare l'efficacia del composto, tecnicamente denominato Sulfavant, un copioso team di ricercatori italiani dell’Istituto di chimica biomolecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Icb-CNR), che ha collaborato a stretto contatto col Dipartimento di Clinica interna e sperimentale dell’Università della Campania e il Centro di eccellenza per le ricerche biomediche dell’Università di Genova. Soltanto pochi mesi fa un altro team italiano dell'Istituto Pascale di Napoli aveva scoperto una molecola in grado di bloccare il melanoma.

Gli studiosi, coordinati dai professori Raffaele De Palma e Angelo Fontana, dopo aver estratto le sostanze da alghe microscopiche – fra le quali la diatomea Thalassiosira weissflogii – e da alcune piante le hanno testate in laboratorio su una forma di melanoma sperimentale, ottenendo una riduzione sensibile nella crescita della neoplasia rispetto alle cellule del gruppo di controllo non trattate. In parole semplici, questo composto catalizza l'azione delle cellule dendritiche (DC), quelle specializzate nella cosiddetta ‘cattura dell'antigene' e in grado di amplificare la risposta del sistema immunitario. “A concentrazioni molto basse il composto attiva le cellule dendritiche e ne riprogramma le funzioni, potenziando la difesa naturale dell'organismo e conducendo all’eliminazione di cellule tumorali o di agenti patogeni, come i batteri”, ha sottolineato il professor Angelo Fontana dell’Icb-CNR.

Tra gli aspetti più interessanti del composto vi è il fatto che si tratta di sostanze di origine completamente naturale, che non hanno manifestato alcun segno di tossicità nei test di laboratorio. Per questa ragione De Palma e colleghi sono fiduciosi di poter realizzare un vaccino adiuvante che risulti efficace contro il melanoma e altre patologie. Al momento il vaccino, alla base della cosiddetta immunoterapia preventiva, è in fase di studio presso la BioSEArch, una ‘costola' del CNR creata in collaborazione con la Stazione Zoologica A. Dohrn. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports.

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