Le mummie erano malate di cuore: umanità geneticamente predisposta alle cardiopatie?

Sia giusto dire che la gente dovrebbe sentirsi meno in colpa per le malattie cardiache dei tempi moderni. Forse abbiamo ipervenduto l'idea che uno stile di vita sano possa eliminarne completamente il rischio.
La ricerca potrebbe infatti dimostrare che l'aterosclerosi (l'indurimento di arterie medie e grandi) potrebbe far parte del processo di invecchiamento dell'uomo, piuttosto che essere legata a fattori di rischio esterni. Insomma, come ha sintetizzato il dottor Frank Ruehli dell'Università di Zurigo, "L'umanità sembra mostrare una particolare vulnerabilità verso le malattie cardiache". Il dottor Mike Knapton, direttore medico associato presso la British Heart Foundation, frena: "E' un affascinante studio, ma non sono sicuro che si possa dire che l'aterosclerosi sia una parte inevitabile dell'invecchiamento". Le ricerche che hanno dimostrato un legame diretto tra certe abitudini e le malattie cardiache, infatti, non sono smentite dalle patologie riscontrate nelle 137 mummie. Lo stesso Thompson, del resto, ha suggerito uno stile di vita sano, inclusivo di dieta equilibrata e libero da vizi quali il fumo: "Non è detto che si finisca come le mummie".