Luglio, è tempo di guardare i cieli
In attesa dell’evento di agosto, probabilmente il più atteso di ogni anno per chi si rivolge alle stelle in cerca di realizzazioni di desideri, anche le brevi notti di luglio hanno in serbo meraviglie da osservare per chi voglia rivolgere lo sguardo verso il cielo: prima infatti che lo sciame meteorico delle Perseidi diventi protagonista dell’estate, altri astri non meno affascinanti renderanno brillante la volta. Anche il mese appena iniziato, del resto, offre come ogni anno le sue piogge di meteore, benché più deboli e meno spettacolari: gli sciami delle capricornidi e delle alpha cignidi, irregolari e poco prevedibili, potrebbero far sfrecciare oggetti luminosi nei cieli notturni, regalandoci bagliori di qualche istante. Giorni sconsigliati per cercarle, saranno quelli attorno al 22 di luglio a causa della luce più intensa del plenilunio.
Vega, Altai, Deneb: il triangolo estivo – Ma le vere dominatrici incontrastate delle ore notturne saranno le tre costellazioni che, alte sull'orizzonte, quasi allo zenit, faranno bella mostra di sé e dei propri astri più spettacolari: si tratta della Lira, dell’Aquila e del Cigno e delle loro stelle principali, rispettivamente Vega, Altair e Deneb che insieme formano il cosiddetto triangolo estivo. Tra tutte, la più brillante in assoluto sarà Vega, normalmente la più luminosa dell'emisfero celeste boreale dopo la stella Arturo, della costellazione di Boote; quest’ultima sarà anch'essa visibile in direzione occidentale. Deneb, la "coda" del Cigno, ci apparirà, come di consueto, meno brillante delle sue "vicine" poiché, in verità, essa è lontanissima dal nostro Pianeta, al punto che la distanza che la separa da questo non è stata ancora del tutto stabilita con precisione: approssimativamente si calcola che si trovi ad oltre 1600 anni luce dal Sistema Solare. Altair, invece, l’Aquila Volante – questo il significato del suo nome, di origine araba – è decisamente più prossima, ad "appena" 17 anni luce dalla Terra.
Costellazioni mitologiche – Piccola ma appariscente, la costellazione della Lira prende il proprio nome dallo strumento dell’eroe mitico Orfeo che era stato costruito da Ermes, il messaggero degli dei; dal guscio di una tartaruga, il figlio di Zeus e della ninfa Maia aveva tratto la melodia celestiale grazie a sette corde ricavate dalle interiora di una mucca. Il riferimento alla mitologia greca è evidente anche nella costellazione del Cigno dove il regale uccello altri non sarebbe che Zeus, mutato nella forma di volatile piumato per sedurre con l’inganno una delle sue innumerevoli amanti. L’Aquila, infine, fu quella che rapì Ganimede, il bel fanciullo troiano amato dal padre degli dei e portato nell'Olimpo per divenire coppiere al servizio delle divinità.
Ammirare la nebulosa Trifida – Osservando il biancore splendente della Via Lattea estiva, che dà la miglior prova di sé qualora si abbia la fortuna di godere di un punto di vista poco illuminato, non ci si può dimenticare di mandare uno sguardo verso la nebulosa Trifida: la direzione nella quale cercarla è quella meridionale, nella Costellazione del Sagittario che è sovrastata dallo Scudo, dall'Aquila e dall'Ofiuco. Come spiegato dal sito dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, per osservare la nebulosa è sufficiente un semplice binocolo. Distante da noi circa 5000 anni luce, la trifida è una culla di nuove Stelle dove quelle che si sono già formate al suo interno sono caldissime e caratterizzate da una luminosità molto intensa; al centro della nebulosa si staccano tre striature scure, dalle quali deriva il nome dell'oggetto celeste, che sembrano dividerla in tre parti: proprio in quelle regioni, contrariamente a quanto potrebbe apparire ad uno sguardo non esperto, si concentrano le maggiori densità di polveri e gas. Questa materia si sta addensando in globuli che, con il tempo, diventeranno sempre più massicci fino ad accendersi come nuove, brillanti stelle.
Infine, i Pianeti – Nelle luci del crepuscolo, mirando verso ovest, ci sarà la bellissima Venere che tramonta circa un'ora e mezza dopo il Sole: la "stella della sera" sarà dunque ancora un faro di luce durante il mese di luglio. Durante le prime ore della notte, sarà osservabile in direzione sudoccidentale Saturno, mentre Mercurio e Giove si accontenteranno di spazi di visibilità prima del sorgere del Sole. Insomma, anche se non si preannunciano eventi irripetibili, o più spettacolari del solito, è sempre il caso di approfittare delle belle nottate per alzare lo sguardo al cielo: le meraviglie che ci aspettano, senz'altro, non ci deluderanno.