video suggerito
video suggerito

Lola, vissuta 5.700 anni fa, aveva occhi blu e pelle scura: il DNA in un ‘chewing gum’ unico

Gli scienziati sono riusciti a ricostruire l’intero DNA di un nostro antenato risalente a 5.700 anni fa. Il genoma si ‘nascondeva’ in un ‘chewing gum’ molto particolare: un pezzo di betulla. Vediamo insieme cosa c’è da sapere su questa scoperta e chi è Lola, la femmina che masticò questo pezzo di storia.
A cura di Zeina Ayache
19.324 CONDIVISIONI
Credit: Tom Björklund
Credit: Tom Björklund

I ricercatori dell'Università di Copenaghen sono riusciti ad estrarre un genoma umano completo da una “chewing gum” millenario e, secondo i ricercatori, si tratta di una nuova fonte di DNA antico mai analizzata. Vediamo insieme cosa c’è da sapere su questa scoperta e chi è la ragazzina dell’immagine ricostruita che mastico questo ‘chewing gum’ 5700 anni fa.

Gli esperti raccontano di aver trovato, durante alcuni scavi a Lolland, in Danimarca, i resti di un vecchio tipo di ‘chewing gum’ risalente a 5.700 anni fa realizzato con un pezzo di betulla. Analizzando questo oggetto, gli archeologi sono riusciti ad estrarre un genoma completo umano e si tratta del primo genoma completo antico umano estratto da un oggetto diverso dalle ossa umane.

Un altro aspetto interessante della scoperta è che gli esperti sono riusciti anche a recuperare il DNA da microbi orali e diversi patogeni umani importanti: tutto questo rende questa fonte di DNA molto interessante, soprattutto se si considerano i periodi per i quali non abbiamo resti umano da analizzare.

Ma chi è la persona che masticò 5.700 anni fa un pezzo di betulla? Dalle analisi effettuate si è giunti alla conclusione che l’umano che masticò il pezzo di betulla era una femmina geneticamente legata ai raccoglitori e cacciatori dell’Europa Continentale, più che a quelli Scandinavi di quel tempo. Gli esperti sostengono che questa femmina, ribattezzata Lola, avesse probabilmente la pelle scura, i capelli scuri e gli occhi blu.

I vantaggi di questa scoperta non finiscono qui. Gli esperti fanno sapere infatti che dall’analisi dei batteri trovati potranno comprendere meglio come il loro stile di vita abbia influenzato anche il microbio e come si siano sviluppati nel tempo gli agenti patogeni.

Lo studio, intitolato “A 5700 year-old human genome and oral microbiome from chewed birch pitch”, è stato pubblicato su Nature Communication.

19.324 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views