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L’evoluzione umana va avanti: molte persone hanno un’arteria in più

Lo hanno scoperto i ricercatori australiani rilevando la presenza di un vaso sanguigno extra nel braccio di un crescente numero di persone: “Se la tendenza continuera, nel 2100 lo avrà la maggioranza della popolazione”.
A cura di Valeria Aiello
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Si chiama arteria mediana ed è un vaso sanguigno in più nel braccio che potrebbe diventare sempre più comune. Lo hanno scoperto i ricercatori della Flinders University che, in collaborazione con i colleghi dell’Università di Adelaide, hanno osservato che questa arteria – che si sviluppa quando siamo ancora nel grembo materno – non regredisce più come prima. L’arteria mediana si forma infatti nelle primissime fasi dello sviluppo, trasportando il sangue all’avambraccio e alle mani, per poi lasciare il compito ad altri due vasi, il radiale e le arterie ulnari. Può però accadere che la regressione non avvenga e che il vaso sanguigno continui a irrorare i tessuti anche dopo la nascita.

Molte persone hanno un'arteria in più

Studiando la frequenza di questi casi, i ricercatori hanno osservato che l’arteria mediana è tre volte più comune nella popolazione adulta di oggi rispetto a quella di più di un secolo fa, suggerendo che la selezione naturale stia favorendo le persone che mantengono questo vaso sanguino extra. “La prevalenza era di circa il 10% nelle persone nate a metà degli anni 1880 rispetto al 30% in quelle nate alla fine del XX secolo, quindi si tratta di un aumento significativo in un periodo di tempo abbastanza breve dal punto di vista evolutivo – dice Teghan Lucas, anatomista della Flinders University e autore principale dello studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista peer-review Journal of Anatomy – . L’aumento potrebbe essere il risultato di mutazioni di geni coinvolti nello sviluppo dell’arteria mediana oppure di problemi di salute delle madri durante la gravidanza, o di entrambi in realtà”.

La comprensione dei fattori che giocano un ruolo nei processi di selezione naturale nei confronti delle persone che mantengono l’arteria mediana in età adulta richiederà ulteriori indagini. Un piccolo cambiamento evolutivo, per cui si potrebbe immaginare che possa assicurare una maggiore abilità alle mani o una migliore spinta agli avambracci, oppure esporre le persone a un più alto rischio di sindrome del tunnel carpale, una condizione dolorosa e talvolta invalidante. Ad ogni modo, i ricercatori sostengono che è probabile che in futuro continueremo a vedere un crescente numero di casi. “Se questa tendenza continuerà – ha affermato Lucas – , la maggioranza delle persone avrà l’arteria mediana nel 2100”.

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