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Leucemia, distrutto il ‘mantello’ dell’invisibilità delle staminali dei tumori: speranze di cura

Le cellule staminali della leucemia sono in grado di nascondersi con un ‘mantello dell’invisibilità’ dal sistema immunitario rendendo di fatto i farmaci inutili e permettendo l’avanzamento della malattia. Vediamo insieme come gli scienziati sono riusciti a contrastare questo scudo riuscendo forse a trovare una nuova cura.
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A cura di Zeina Ayache
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Leucemia linfoblastica acuta. Credit:
Leucemia linfoblastica acuta. Credit:

Le cellule staminali dei tumori non sono più invisibili al sistema immunitario e quindi, adesso, possiamo sperare di avere nuove cure efficaci contro la leucemia. Questo è questo sostengono i ricercatori che hanno capito come le cellule staminali della leucemia riescano a proteggersi dall’attacco del sistema immunitario. Vediamo insieme cosa hanno scoperto gli esperti e perché si aprono nuove strade verso la cura della leucemia.

Il ‘mantello dell’invisibilità’ delle cellule staminali. Può capitare che un trattamento un tempo efficace, ad un certo punto non faccia più effetto sui pazienti con leucemia mieloide acuta, portando così la malattia a ricomparire. Questo accade perché le cellule staminali della leucemia sopravvivono alla terapia: ma come? Gli scienziati hanno scoperto che le cellule staminali hanno un meccanismo protettivo che le rende resistenti alla chemioterapia, che però può essere sconfitto.

Partiamo dal principio, lo studio. Analizzando le cellule malate di 175 pazienti con leucemia mieloide acuta, gli esperti hanno scoperto che le cellule staminali tumorali inibiscono una proteina, NKG2D-L, che permette alle cellule Natural Killer di riconoscerle le cellule danneggiate e infettate, così come quelle del cancro e le uccidono in caso di necessità: così facendo, le cellule staminali della leucemia si rendono ‘invisibili’ al sistema immunitario. Ma come fanno ad inibire questa proteina?

Come distruggere il ‘mantello dell’invisibilità’. Per capire come distruggere le cellule staminali della leucemia riescano a inibire la proteina NKG2D-L, di fatto proteggendosi dalle terapia, gli scienziati hanno effettuato alcuni esperimenti sui topi in cui erano state trasferite le cellule della leucemia mieloide acuta. Osservando queste cellule, gli scienziati hanno notato che sono in grado di produrre una grande quantità di PARP1, un enzima che apparentemente blocca la produzione della proteina NKG2D-L. Test preclinici nei topi con cellule di leucemia umane hanno dimostrato che il PARP1 gioca un ruolo importante nel nascondere le cellule malate al sistema immunitario. A questo punto gli esperti hanno capito come distruggere il ‘mantello dell’invisibilità’.

Come funziona la cura. Trattando i topi con farmaci che inibiscono il PARP1, le cellule staminali della leucemia hanno ricominciato ad esprimere la proteina NKG2D-L che è stata così intercettata dalle cellule Natural Killer riuscendo di fatto sconfitto la malattia.

Studi futuri. Quanto scoperto è straordinario, saranno necessari studi clinici per capire se questa tipologia di intervento sia efficace anche sugli esseri umani.

Lo studio, intitolato “Absence of NKG2D ligands defines leukaemia stem cells and mediates their immune evasion”, è stato pubblicato su Nature.

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