Le scimmie di Campbell comunicano in dialetto e si avvisano in caso di pericolo
Che le scimmie fossero in grado di comunicare fra di loro, non è una novità. Adesso però un gruppo di studiosi ha scoperto cosa si dicono e come se lo dicono.

[Foto da Wikipedia.org]
Comunicare per vivere
Secondo quanto pubblicato sul giornale Linguistics and Philosophy, le scimmie avrebbero modelli comunicativi più sofisticati di quanto si potesse immaginare. “La nostra scoperta dimostra come i cercopitechi di Campbell siano capaci di distinguere tra radici e suffissi e come la combinazione di queste permetta loro di descrivere il tipo di minaccia in agguato e il livello di pericolo”, fa sapere Philippe Schlenker del CNRS (France's National Center for Scientific Research) e professore della New York University.
Così vicine… così lontane
Il gruppo di studiosi, formato da linguisti e primatologi, ha analizzato i messaggi di allarme lanciati da questo tipo di scimmie presenti in due zone distinte: nel parco di Taï, in Costa d'Avorio, dove sono predate dalle aquile e dai leopardi, e nell'Isola di Tiwai, in Sierra Leone, dove invece sono minacciate dalle aquile.
Analisi logica

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Gli scienziati ritengono che le scimmie sarebbero in grado di distinguere tra le radici “hok” e “krak” e i suffissi “-oo” e combinarli per descrivere l’entità del pericolo imminente. Ad esempio “hok” significa serio pericolo aereo, mentre “hok-oo” sta per disturbo aereo di vario tipo, si deduce che “-oo” viene utilizzato per sdrammatizzare un evento. Diversamente, se nel parco di Taï, “krak” viene utilizzato per avvisare dell’arrivo di un leopardo, a Tiwai indica pericolo in generale. Insomma, non solo le scimmie comunicano tra loro formando messaggi più o meno complessi, ma hanno dialetti che variano a seconda della regione in cui si trovano. Questo studio permetterà di comprendere come si sviluppi la comunicazione nel mondo animale.