Le origini asiatiche della domesticazione del cane
Negli ultimi anni nuovi e approfonditi studi sui cani ci stanno permettendo di conoscerli meglio dal punto di vista comportamentale, ma cosa sappiano in realtà delle origini della domesticazione di Fido? Qualche tempo fa abbiamo parlato dello studio “Ancient Wolf Genome Reveals an Early Divergence of Domestic Dog Ancestors and Admixture into High-Latitude Breeds” secondo il quale la domesticazione del cane sarebbe avvenuta circa 30 mila anni fa. A portare i ricercatori a queste conclusioni era stato il ritrovamento di un osso di un lupo siberiano che, analizzato, fissava la separazione tra le due specie, Canis lupus familiaris vs Canis lupus, a circa 27 mila anni fa.
Adesso, un nuovo studio, guidato da Ryan H. Boyko, intitolato “Genetic structure in village dogs reveals a Central Asian domestication origin” e pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, fa luce sulle origini geografiche del nostro migliore amico a 4 zampe. Si tratta di una ricerca difficile poiché le continue selezioni effettuate per la creazione delle razze hanno reso complicato fino a ora l'identificazione del cane “di partenza” da cui poi si sono sviluppati gli altri.
Per giungere alle conclusioni pubblicate, i ricercatori hanno analizzato i dati genetici di 5.392 cani, tra i quali 549 ferali, abituati cioè a vivere in libertà, senza limiti di accoppiamento e quindi senza contaminazione da parte dell'essere umano, provenienti da 38 paesi diversi.
I profili genetici di questi animali sono stati comparati tra loro e in relazione a quelli di 4.676 cani appartenenti a 161 razze pure differenti, prendendo in considerazione l'autosoma, il DNA mitocondriale e il cromosoma Y.
I dati raccolti hanno mostrato che i primi cani “amici dell'uomo” vivevano nell'Asia Centrale, in quelli che oggi sono il Nepal e la Mongolia. Inoltre, i cani indigeni della zona neotropicale e del Sud del Pacifico, sono stati sostituiti da quelli di origine europea.
[Foto da Wikipedia.org]