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Le locuste arrivano sulle nostre tavole, l’Unione europea le ha approvate come prodotto alimentare

Si tratta del secondo insetto autorizzato all’immissione in commercio per il consumo umano: sarà venduto come snack o ingrediente di altri cibi.
A cura di Valeria Aiello
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Dopo i vermi della farina, un secondo insetto potrà essere venduto come cibo nell’Unione Europea: si tratta della locusta (Locusta migratoria), una specie diffusa in Asia e in Europa (presente anche in Italia), autorizzata dalla Commissione europea all’immissione in commercio come “Novel Food”. “Gli Stati membri – si legge in una nota dell’Unione europea – hanno dato il via libera alla Commissione per consentire a un operatore del settore alimentare (la società olandese Fair Insects BV, ndr), che aveva richiesto tale autorizzazione, di immettere il prodotto sul mercato dell’UE”.

L’approvazione, ai sensi del regolamento europeo sui nuovi prodotti alimentari, riguarda le forme congelate, essiccate e in polvere della locusta migratoria. “Il prodotto è destinato ad essere commercializzato come snack o come ingrediente alimentare in una serie di cibi”.  Nelle forme congelate ed essiccate, precisa la Commissione, le zampe e le ali devono essere rimosse dall’operatore del settore alimentare per ridurre il rischio di stitichezza intestinale.

I “Novel Food” sono definiti come alimento che non era mai stato consumato in misura significativa nell’UE prima del 15 maggio 1997, quando è entrato in vigore il regolamento sui nuovi alimenti. Tale regolamento riguarda solo l’approvazione di un prodotto, a seguito della valutazione scientifica effettuata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che verifica, alla luce delle prove disponibili, che l’alimento non rappresenti un rischio per la sicurezza della salute umana. L’approvazione della Commissione Ue, pertanto, è solo uno degli ultimi passaggi della procedura per l’autorizzazione della locusta migratoria come “Novel Food”.

A livello globale, l’utilizzo di insetti come fonte alternativa di proteine non è una novità. In altre parti del mondo, come ad esempio in Africa, le locuste sono un piatto comune, così come in diversi Paesi dell’Asia. A seguito della richiesta della società Fair Insects BV, la locusta migratoria“ è stata sottoposta a una rigorosa valutazione scientifica da parte dell’EFSA che ha concluso che è sicura in base agli usi ai livelli d’uso proposti dal richiedente” precisa la Commissione europea.

Riguardo ai rischio di allergie alimentare, l’EFSA ha comunque indicato che il consumo della locusta migratoria “può potenzialmente portare a reazioni allergiche” in particolare in soggetti con allergie preesistenti a crostacei, acari della polvere e molluschi. Inoltre, ha precisato l’EFSA, gli allergeni del mangime (ad esempio il glutine) possono finire nell’insetto che viene consumato. “L’autorizzazione di questo nuovo alimento chiarisce questo problema e stabilisce requisiti di etichettatura specifici per quanto riguarda l’allergenicità” in aggiunta ai requisiti del regolamento sull’etichettatura.

Di recente, l’EFSA ha espresso altri due pareri favorevoli su altri due insetti, il verme giallo (Tenebrio molitor) e il grillo domestico (Acheta domestico). “A seguito delle disposizioni del regolamento sui nuovi alimenti, la Commissione presenterà i progetti di atti di esecuzione al prossimo comitato permanente che si terrà alla fine di novembre 2021. Inoltre, al momento sono 9 le domande per gli insetti, che sono soggette a un valutazione della sicurezza da parte dell’EFSA”.

Secondo la FAO, gli insetti come cibo rappresentano una questione particolarmente rilevante nel ventunesimo secolo a causa dell’aumento del costo delle proteine ​​animali, dell’insicurezza alimentare, delle pressioni ambientali, della crescita della popolazione e della crescente domanda di proteine ​​tra le classi medie. “Pertanto, è necessario trovare soluzioni alternative al bestiame convenzionale – indica l’Organizzazione delle Nazioni Unite – . Il consumo di insetti contribuisce quindi positivamente all’ambiente e alla salute e ai mezzi di sussistenza”.

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