Le immagini degli anelli di Saturno lasciano senza parole: così non li avevamo mai visti
La sonda Cassini ha inviato sulla Terra le più incredibili e dettagliate immagini mai ottenute degli anelli esterni di Saturno, come annunciato sul sito della Nasa e catturate a una qualità sensibilmente superiore rispetto al passato. Il merito è la nuova fase della missione Cassini-Huygens chiamata “ring-grazing”, una serie di orbite ravvicinate iniziate lo scorso novembre e che continueranno sino ad aprile, quando la sonda entrerà nell'ultimo ciclo che gli astronomi della NASA hanno soprannominato il "Gran Finale".
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Lanciata nel lontano 1997 e arrivata nell'orbita di Saturno nel 2004, la sonda Cassini progettata dall'ente aerospaziale americano, dall'ESA e dalla nostra ASI (Agenzia Spaziale Italiana) nel mese di settembre si disintegrerà infatti nell'atmosfera dell'affascinante pianeta, non prima di aver catturato altre immagini straordinarie degli anelli interni e del gigante gassoso.
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I nuovi scatti, ottenuti grazie alla sofisticata camera NAC (Narrow Angle Camera), sono così nitidi anche grazie alla nuova tecnica operativa adottata dagli astronomi, che hanno aumentato l'esposizione e sfruttato la retroilluminazione offerta dai raggi solari. In passato la sonda era troppo veloce per un tale dettaglio, e le immagini ravvicinate risultavano sempre troppo scure e mosse. Ora è possibile osservare minuziosi particolari come le cosiddette paglie ed eliche, oltre alle increspature – le onde di densità – che si producono negli strati di particelle ghiacciate, alcune delle quali di pochissimi micron: “Nei nostri dati possiamo ‘sentire' queste particelle che colpiscono lo scafo di Cassini, ma sono così piccole che non producono alcun danno”, ha sottolineato l'astronoma della NASA Linda Spilker.
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Il canto del cigno della vecchia sonda Cassini si sta traducendo in uno dei momenti più straordinari dell'esplorazione spaziale; solo una decina di giorni fa aveva stupito il mondo intero con le immagini inedite del ‘satellite pastore' Dafni e delle onde generate sugli anelli del pianeta. Curiosamente, non verrà fatta schiantare sugli interessantissimi satelliti Encelado e Titano perché gli astronomi ritengono che possa esservi vita aliena, e non vogliono contaminarla con microbi terrestri potenzialmente ancora presenti sulla sonda.

[Foto di NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute]