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Le femmine cannibali non sono aggressive, ma pignole

Perché alcune femmine aggrediscono il proprio compagno durante l’accoppiamento? Gli scienziati spiegano il vero motivo del cannibalismo sessuale.
A cura di Zeina Ayache
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La mantide religiosa è il simbolo del cannibalismo sessuale femminile. In seguito all'accoppiamento infatti questi animali divorano il maschio partendo dalla testa mentre gli organi sessuali proseguono il loro “lavoro”. La convinzione generale è che il cannibalismo sessuale trovi la sua giustificazione nel bisogno di proteine necessarie alla produzione delle uova. Secondo altre ipotesi invece il cannibalismo sessuale è provocato dall'incapacità delle femmine di gestire la propria aggressività durante l'accoppiamento. Un recente studio realizzato dalla University of Melbourne apre però nuove ipotesi utili a comprendere il perché di questo comportamento.

La ricerca è stata effettuata sul Dolomedes fimbriatus, un ragno appartenente alla famiglia del Pisauridae le cui esemplari femmine vengono accusate di essere aggressive nei confronti dei propri partner al punto da ucciderli e mangiarli. I ricercatori sostengono che le femmine siano cannibali in seguito all'atto sessuale perché stanno testando i maschi e non perché siano aggressive.

A dimostrarlo sarebbero i test effettuati su un gruppo di femmine di ragno durante l'accoppiamento. In un primo trial, 11 femmine sulle 16 testate hanno attaccato il maschio durante o dopo l'atto sessuale, ma tra queste solo 4 sono state fatali. In un secondo trial invece 6 delle 8 femmine hanno aggredito i maschi, ma solo 2 sono morti.

Non abbiamo riscontrato alcuna correlazione tra l'aggressione finalizzata al nutrimento e quella nei confronti dei maschi”, spiegano i ricercatori. I test sono stati effettuati analizzando il comportamento delle femmine in seguito a diversi a rapporti sessuali. In pratica, secondo gli scienziati, la femmina metterebbe alla prova il proprio maschio aggredendolo, quelli più forti riescono a sopravvivere, mentre quelli più deboli hanno poche speranze di vita.

[Foto copertina di Wikipedia]

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