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Le cure materne influenzano e cambiano il DNA dei figli con i geni che ‘saltano’

Le cure e le attenzioni materne possono influenzare il DNA dei figli portando alcuni geni a copiarsi e ‘saltare’ nel genoma.
A cura di Zeina Ayache
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Le attenzioni e le cure che le madri offrono ai loro figli possono modificare il DNA provocando cambiamenti nel comportamento dei piccoli: chi ne riceve meno tende ad essere più stressato. La notizia arriva da un esperimento effettuato sui topi i cui risultati che però, secondo i ricercatori, possono essere considerati validi anche per gli esseri umani. Ma come è possibile?

Genetica e ambiente. Da ormai molti anni i ricercatori si interrogano sull'impatto che le cure materne possono avere sul DNA dei figli, così come sulle conseguenze che l'ambiente può avere sullo sviluppo del cervello. Siamo infatti abituati a pensare che il DNA sia qualcosa di ‘certo' e ‘fisso' che definisce ciò che siamo, spiega Rusty Gage, professore del laboratorio di genetica della Salk che ha realizzato lo studio, nella realtà però ci sono geni nelle nostre cellule che sono in grado di copiarsi e spostarsi modificando il DNA.

I geni che si copiano e ‘saltano'. Responsabile di questi cambiamenti del DNA è il gene L1 (Long interspersed nuclear elements) che è in grado di copiarsi e ‘saltare' in giro per il genoma: “Forse ci sono dei fattori nel cervello o nell'ambiente che causano questo processo più o meno frequentemente”, affermano i ricercatori.

Topi e madri. Per capirlo, gli scienziati hanno osservato le variazioni del DNA in due gruppi di topi: uno in cui le madri mostravano poche attenzioni verso i piccoli e uno in cui le madri invece si prendevano cura dei piccoli. Dalle analisi effettuate sul DNA è venuto fuori che i soggetti ‘trascurati' mostravano un maggior numero di copie di L1 rispetto a quelli non ‘trascurati'. Per comprendere se questo cambiamento fosse davvero una conseguenza del comportamento della madre, hanno poi invertito le madri e hanno osservato che nei soggetti non più trascurati il numero di copie di L1 era inferiore rispetto a quelli adesso trascurati.

Conclusioni. Dopo essersi accertati che la predisposizione a copiare l'L1 non fosse genetica, e quindi già presente nel DNA dei genitori, e analizzando il comportamento dei piccoli, i ricercatori sono giunti alla conclusione che le cure materne sono in grado di modificare il DNA in relazione a questo gene. Questa scoperta apre nuove opportunità per comprendere meglio quali conseguenze possa avere questo processo, ad esempio nello sviluppare disordini psichiatrici come la depressione o la schizofrenia. Per avere risposte però dovremo attendere nuovi studi.

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