Le 10 regole per mangiare funghi in sicurezza evitando intossicazioni e avvelenamenti

Con l'arrivo di settembre incrementa il numero di funghi sul nostro territorio e con loro anche il numero di casi di intossicazione o avvelenamento. Dal Centro antiveleni del Bambino Gesù arrivano le 10 regole d'oro per poter mangiare funghi in sicurezza evitando di sentirsi male.
Le 10 regole d'oro. Ecco dunque a cosa prestare attenzione per mangiare funghi in sicurezza:
- non mangiare i funghi raccolti lungo le strade e inluoghi a rischio contaminazione (industrie e campi agricoli per esempio)
- portare tutti i funghi raccolti al controllo di commestibilità degli Ispettorati micologici delle Asl (presenti in tutta Italia)
- utilizzare contenitori specifici per la raccolta che siano, ad esempio, aerati
- evitare le buste di plastica
- non raccogliere funghi se non si è in possesso del tesserino autorizzativo
- ricordarsi che non è vero che i funghi che crescono sugli alberi non sono tossici
- non mangiare troppi funghi, quindi moderare le quantità
- in fase di cottura non coprire la pentola o la padella così da far evaporare le tossine termolabili
- attenzione ai funghi sott'olio che possono sviluppare la tossina botulinica
- evitare di somministrare i funghi ai bambini in età prescolare a causa della loro immaturità digestiva verso questi alimenti
- non mangiare funghi durante la gravidanza
I sintomi delle intossicazioni da funghi. Gli esperti spiegano che l'ingestione di alcune specie pericolose, come amanita phalloides, cortinarius orellanus, gyromitra esculenta, genera sintomi che si presentano dopo 6-48 ore dall'ingestione, quando ormai si è innescato il processo di danneggiamento agli organi interni. Ad essere più colpiti sono il fegato e i reni. Quanto invece ai funghi che provocano reazioni nel breve periodo, quindi entro le 6 ore, i sintomi sono disorientamento e convulsioni, ma anche gravi sintomi gastro-enterici con ripecussioni anche metaboliche.