L’autismo si può identificare con queste caratteristiche fisiche dei bambini
I bambini autistici hanno peculiari caratteristiche ossee che potrebbero aiutare a identificare la condizione sin dal primo giorno di vita. Nello specifico, rispetto ai bambini neurotipici presentano in media una circonferenza cranica inferiore e sono più bassi. Curiosamente, quando i piccoli colpiti dai disturbi dello spettro autistico raggiungono i 3 anni di età, queste caratteristiche ossee risultano invertite, ovvero i bambini autistici mostrano caratteristiche morfometriche superiori. La crescita in questi ultimi accelera in particolar modo nel primo anno di vita. Questi dettagli suggeriscono un potenziale legame della condizione – le cui esatte origini sono ancora avvolte nel mistero – con gli ormoni della crescita, aprendo le porte a nuovi campi di indagine.
A dimostrare la presenza della disregolazione nella crescita ossea dei bambini autistici un team di ricerca dell'Olga Tennison Autism Research Centre, un istituto della Scuola di Psicologia e Salute pubblica presso l'università australiana La Trobe. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Cherie C. Greene, docente presso il Dipartimento di Medicina dell'Università di Melbourne, sono giunti a queste conclusioni dopo aver condotto un approfondito studio statistico sui dati di 135 bambini, tutti quanti maschi.
Greene e colleghi hanno raccolto diversi parametri morfometrici dei piccoli – come l'altezza e il peso – a diverse fasi della loro vita, a 5, 8, 12 mesi e via discorrendo. Comparando questi dati con quelli di 74 bambini neurotipici sono emerse delle differenze. In media, i bambini autistici avevano una circonferenza cranica inferiore di 1,2 centimetri, l'altezza era minore in media di 4,8 centimetri e pesavano leggermente meno, benché quest'ultimo parametro non sia considerato significativo dagli autori della ricerca.
Questi risultati, come indicato, suggeriscono un possibile coinvolgimento degli ormoni della crescita nei disturbi dello spettro autistico, dunque andranno fatte ulteriori indagini ad hoc. Tra i limiti dello studio australiano, i cui dettagli sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Autism Research, vi è il fatto che sono stati coinvolti solo maschi e che il campione di riferimento non era troppo ampio.
[Credit: cherylholt]