L’andatura unica dell’Homo naledi, il nuovo bipede che sapeva spostarsi tra gli alberi
L’Homo naledi, il nuovo ominide scoperto solo nel 2015, aveva una camminata che lo rende unico nel nostro panorama evolutivo. Vediamo insieme cos’abbia di speciale l’andatura dell’Homo naledi e cosa ci dice di lui questo studio italiano dell’Università di Pisa. Ecco perché la locomozione dell’Homo naledi è straordinaria.
Un po’ a piedi, un po’ sugli alberi. L’Homo naledi, spiegano gli scienziati, continua a stupirci. Adesso è venuto fuori che la sua camminata era decisamente speciale. Dalle analisi effettuate sui resti di questo ominide e sulla biomeccanica del femore, è emerso che la sua andatura doveva essere bipede sul terreno, cioè era in grado di camminare su due gambe come l’uomo moderno, allo stesso tempo però, studiando l’arto superiore e le dita arcuate che aveva, gli esperti sono giunti alla conclusione che aveva anche una vita arboricola e cioè che si spostava e arrampicava sugli alberi.
Uno studio italiano. A svelarci questo nuovo dettaglio speciale di questo ominide sorprendente, è Damiano Marchi, del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, e del team internazionale che proprio 2015, quindi solo 4 anni fa, ha annunciato la scoperta questa nuova specie di ominina. Lo studio di Marchi si è concentrato sulla biomeccanica del femore, quella cioè che ci ha permesso di capire che l’Homo naledi camminava su due gambe. “Homo naledi era una specie impegnata in una locomozione di tipo bipede sul terreno, ma con un pattern di carico dell’arto inferiore diverso da qualsiasi altra specie ominina, il che potrebbe derivare dalla sua particolare anatomia postcraniale”, spiega Marchi stesso.
I dettagli sugli arti superiori. Quanto invece alla capacità di arrampicarsi sugli alberi e spostarsi tra questi, a dimostrarla è un altro studio che si è concentrato su tre femori trovati nella Camera di Lasedi, che è una caverna che si trova vicino a quella di Dinaledi.
Chi era l’Homo naledi. L’Homo naledi è considerato un ‘cugino’ dell’uomo moderno che ha vissuto sulla Terra circa 335-236 mila anni fa in Africa, proprio dove si trovava l’Homo sapiens. Di lui sappiamo che aveva un cervello molto più piccolo del nostro, più o meno grande come un’arancia, con un’anatomia e una struttura simili, aveva falangi allungate e incurvate, un’altezza media di 1,47 metri e un peso medio intorno ai 45-50 chili. Insomma era un mix tra le antiche scimmie e gli uomini moderni.